Quattro morti e otto feriti gravi nell'esplosione di un deposito di fuochi d'artificio a Villa Cipressi di Città Sant'Angelo (Pescara). La deflagrazione è stata udita a diversi chilometri di distanza (qualcuno ha parlato di boato, come di un terremoto) e nei terreni circostanti alla ditta "Di Giacomo" è divampato un incendio. Coinvolte anche due abitazioni. Mezza collina è stata rasa al suolo, con pezzi di cemento, mattoni e tegole sparse nel raggio di almeno un chilometro, campi, sterpaglie e perfino olivi in fiamme.
I vigili del fuoco stanno operando con cinque squadre e due elicottero. Arrivate anche otto ambulanze: sul posto è stato allestito una sorta di ospedale da campo per soccorrere i feriti, tra cui anche un pompiere rimasto coinvolto in una delle esplosioni successive. Sia la vittima (Alessio Di Giacomo) che i dispersi sono i proprietari della fabbrica. Solo il corpo del giovane 22enne è stato recuperato. Non ci sono più speranze per il padre Mauro e lo zio Federico, insieme all’altro parente Roberto, di cui i soccorritori disperano di trovare traccia. Trovata illesa invece una 85enne che in un primo tempo era stata data per dispersa.
"Mi hanno parlato di tre esplosioni in sequenze.
C’è un via vai di ambulanze, ci sono danni ingenti anche all’abitato di Villa Cipressi. Spero di non dover contare le vittime. Mi hanno detto che sembra un territorio bombardato, sembra il Libano", racconta a PrimaDaNoi.it il sindaco, Gabriele Florindi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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