Ripensare l'alternativa (politica) partendo da Marx. Non è la trama di un film stile Jurassik Park ma il fine di una conferenza internazionale organizzata dall'Università di Pisa. Come si legge su L'Arno.it trenta studiosi provenienti da tutto il mondo si ritroveranno all'ombra della Torre per discutere, in modo "innovativo e critico", dei temi classici cari al filosofo tedesco: capitalismo, democrazia, lavoro e ovviamente comunismo. Al contempo, però, ed è questa la novità - per così dire - si tenterà di fare un'analisi attenta su questi temi, non sempre accostati a Marx: nazionalismo, migrazione, ecologia, religione e genere.
Oltre a quelli dei docenti previsti gli interventi di alcune personalità politiche e sindacali: Alvaro García Linera (vicepresidente della Bolivia), Maurizio Landini (segretario generale della Cgil), Luciana Castellina (giornalista de il Manifesto), Enrico Rossi (presidente Regione Toscana).
"Le realtà dello sfruttamento e delle diseguaglianze sono ancora tragiche e minacciose - spiega il professor Alfonso Maurizio Iacono, dell'Università di Pisa -. Ma l’alternativa va oggi ripensata criticamente alla luce delle esperienze passate e a partire dei problemi che incombono, da quelli ambientali a quelli razziali, da quelli di genere a quelli economici".
"Da oltre un decennio - ha aggiunto il professor Marcello Musto, della York University di Toronto - numerosi articoli in prestigiosi quotidiani e riviste hanno descritto Marx come un pensatore preveggente e la cui attualità continua a ricevere costante conferma. Pressoché ovunque, sono riapparsi corsi universitari e conferenze internazionali a lui dedicati. I suoi testi, ristampati o pubblicati in nuove edizioni, sono rispuntati sugli scaffali delle librerie e la ricerca sulla sua opera, abbandonata per un lungo ventennio, è ripresa in modo considerevole".
Ma tutti i mali che sono derivati dal comunismo? La risposta la
conosciamo già, per come ce l'hanno sempre raccontata: non è stata colpa di Marx ma di chi, in suo nome, ha fatto le rivoluzioni senza però tenere bene conto degli insegnamenti del filosofo tedesco. Ma è davvero andata così?
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