Era il 20 febbraio quando una volante della polizia intercettò un’auto di grossa cilindrata guidata da un pregiudicato noto alle forze dell’ordine rhodensi. Gli agenti intimarono al rom di fermarsi, ma questi ignorò l’alt e scappò a tutta velocità verso l’accampamento di via Monte Bisbino, a Baranzate.
Partì dunque l’inseguimento, che terminò proprio all’entrata della tendopoli in seguito a una collisione tra le due vetture. Qui, mentre erano in corso gli accertamenti – e l’uomo fu trovato senza patente e assicurazione –, gli agenti si ritrovarono accerchiati da una decina di nomadi minacciosi, armati di mazze, spranghe e bastoni. E dalle minacce si passò ai fatti, all’aggressione.
Fu determinate l’intervento tempestivo dei rinforzi, che evitarono ai due poliziotti di essere preda del branco, facendo fuggire i rom: qualcuno si rifugiò nelle baracche, qualcun altro – attraversando addirittura l’A4 – si dileguò tra i campi.
Ma, come scrive Il Giorno, il commando di Rho-Pero è riuscito comunque a identificarli: sono tutti – compresa la persona fermate al volante – appartenenti alla famiglia Milenkovic, una delle ultime rimaste nel centro di Baranzate.
Decisivo il blitz congiunto del Commissariato di Rho-Pero e di Quarto Oggiaro: cinque serbi (tra i 16 e 48 anni) sono stati denunciati a piede libero per resistenza a pubblico ufficiale, minacce aggravate e due di loro anche per tentato omicidio. È stato invece arrestato e trasportato a San Vittore un trentenne che aveva rilasciato false generalità. Il campo, infine, è stato setacciato palmo a palmo con unità cinofile e metal detector.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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