Pordenone, polemiche per manifesti contro Napoli su alcuni cassonetti

L’episodio è stato denunciato sulla sua pagina Facebook da Fabio Pacetta, napoletano emigrato da alcuni anni a Pordenone, dove gestisce una pizzeria

Pordenone, polemiche per manifesti contro Napoli su alcuni cassonetti

Viene da Pordenone un nuovo episodio discriminatorio nei confronti della città di Napoli. A segnalare l’accaduto è Fabio Pacetta, un napoletano emigrato in Friuli, che ha scelto Facebook per diffondere la sua denuncia.

Nel video si possono notare dei fogli di formato A4, protetti da una cartellina in plastica, che recano un messaggio decisamente esplicito. “Lasciare pulito, non siamo a Napoli. Civiltà significa rispetto delle regole nella città in cui si vive”. È lo stesso Pacetta a raccontare sulla sua pagina personale la reazione dinanzi ai piccoli manifesti. “In via Palladio, nel quartiere di Rorai Grande, Pordenone, questi cassonetti della spazzatura hanno attirato la mia attenzione. A voi i commenti. Io non ho parole, posso solo essere comprensivo verso questa o queste persone che hanno compiuto questo gesto, o meglio dire che hanno applicato questi piccoli manifesti sui cassonetti. Non sono indignato, non sono dispiaciuto, provo soltanto pena per queste persone, che con questo gesto manifestano la propria ignoranza e frustrazione”.

Le immagini riprese da Pacetta hanno fatto molto clamore, tanto che l’uomo è stato contattato telefonicamente dalla trasmissione radiofonica “La Radiazza”, come raccontato da “Il Mattino”. “Non sono addolorato, perché Pordenone non è quello che emerge da questo caso. Io qui ho un’attività e ci sto bene con tutta la mia famiglia, ma mi sono arrabbiato perché ieri mia figlia 11enne è tornata a casa e mi ha detto di aver visto queste scritte. Allora ho fatto il video perché fa male leggere queste cose della propria città, ma sicuramente sarà opera di qualcuno che ha problemi”.

“Capisco che Fabio non voglia dare troppo clamore all’episodio, ma non è accettabile che un popolo e la sua storia vengano trattati in questo modo.

Suggerisco di rivolgersi al sindaco, che deve far rimuovere quei manifesti e scoprire chi li ha messi”. Queste le parole sull’episodio da parte dello scrittore Angelo Forgione, che ha contribuito a diffondere la conoscenza del video.

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