Lo scorso 11 marzo sono state depositate le sommarie informazioni del processo che vede coinvolta un'insegnante privata di Prato e un alunno di 14 anni da cui ha avuto un figlio. La donna, di 35 anni, si trova ora ai domiciliari perché accusata di violenza sessuale per induzione. Le testimonianze della istruttrice di karate del ragazzo e quella del responsabile della palestra dove si allenava hanno delineato tutta la sofferenza del 14enne per quanto avvenuto:"La mamma ci disse che il figlio si comportava in maniera strana e quindi ci chiese di parlare con lui. La sera prima aveva saputo che chattava con frequenza assidua con la 35enne, che è la madre di un altro mio allievo". Il ragazzo si era inizialmente rifiutato, dicendo che non era nulla e non dicendo tutta la verità. Dopo un po' di pressioni però è scoppiato in lacrime dentro uno degli uffici della palestra e si è aperto in un torrente di parole. Come riferisce Il Messaggero, la stessa istruttrice di karate ha detto che il ragazzo sentiva molto spesso la donna e un giorno la stessa aveva scritto su Facebook che era incinta:"Lui, sospettando che il bimbo nel grembo della professoressa potesse essere suo figlio, l'ha immediatamente chiamata. Lei lo ha rassicurato dicendogli che era del marito. Dopo lo ha ricontattato, dicendo che in realtà quello era suo figlio. L'ha quindi pregata di abortire ma lei non ha voluto sentire ragioni". Test del dna successivi hanno dimostrato che il bambino era suo. Si sentivano spesso, e lui non era mai riuscito a troncare la relazione perché lei spesso aveva minacciato di uccidersi.
La donna si trova in questo momento al centro dell'inchiesta della Procura di Prato accusata di violenza sessuale per induzione; infatti, stando a quanto riferito dal Procuratore Giuseppe Nicolosi avrebbe minacciato più volte il 14enne di uccidersi qualora lui avesse provato a troncare la
loro relazione e in particolare i rapporti sessuali che intrattenevano. In un messaggio Whatsapp la professoressa ha scritto allo studente che si sarebbe presentata con suo figlio nella scuola che frequentava il ragazzo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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