Don Giuliano Costalunga avrebbe già lasciato i voti lo scorso febbraio. Il prete, che contratto matrimonio con un uomo su un'isola spagnola, si è difeso così dalle "accuse" del vescovo.
"È ancora prete - aveva affermato monsignor Giuseppe Zenti - . E poi: "E' una vicenda molto triste la sua, per lui e per la nostra Chiesa. Un mio predecessore aveva impedito la sua ordinazione, forse perché aveva capito che non era la scelta giusta, ma lui è andato a farsi ordinare sacerdote a Rieti. Di sicuro la sua è una vicenda personale difficilissima e tristissima". Il prete non avrebbe chiesto di essere sollevato dal ministero. Quindi sarebbe a tutti gli effetti ancore un sacerdote. Zenti ha aggiunto che, nel caso don Costalunga non dovesse chiedere di essere "spretato", allora la diocesi si muoverà d'ufficio. Ma all'interno di un'intervista rilasciata a Repubblica, il don ha detto che quanto affermato dal vescovo è falso. "Io ho lasciato i voti l' 8 febbraio scorso. Mi sono sposato il 28 aprile. Sono solo menzogne per colpirmi", ha dichiarato.
Il vescovo avrebbe quindi deciso di "attaccare" il prete per una ragione sconosciuta: "Non ne ho idea - ha detto il sacerdote riferendosi alle motivazioni alla base delle accuse mosse da Zenti -. "Torno a Verona qualche giorno - ha aggiunto - . E ancora: "Giovedì sera il vescovo incontra la comunità di Selva di Progno per spiegare cosa è successo. Io sarò lì in prima fila. Spiegherò io ai miei parrocchiani cosa è successo". Un faccia a faccia che si preannuncia infuocato.
Una vicenda, insomma, che presenta almeno due versioni dei fatti.
Il don ha conosciuto Paolo durante un ricovero ospedaliero, così come ha raccontato nell'intervista citata. Un'amicizia che si è poi tramutata in qualcosa di più. Dopo il trascorrere di qualche anno, il prete avrebbe optato per la sollevazione dal ministero. Cosa, però, che non sembra risultare al vescovo Zenti.
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