Il primo derby della Milano del futuro finisce pari

Il primo derby della Milano del futuro finisce pari

E rano anni che non si vedeva un derby così. Non c'entra molto con ciò che è stato, ma può c'entrare con ciò che potrebbe essere. Non ha la classe della sua storia, ma ha la grinta del suo futuro: 2-2, in una partita combattuta, non bella, ma emozionante, vera, un derby diverso da quelli degli ultimi anni tristi, solitari, modesti e persino malinconici. Il primo derby di qualcos'altro, ovvero di una prospettiva che per Milano è nuova e affascinante: riprendersi con il sudore il suo posto nel calcio, per ora italiano, poi chissà. Il Milan prende un punto che lo tiene al secondo posto con la Roma, l'Inter respira all'ultimo secondo e dà a se stessa una chance per il futuro: Pioli ha rimesso in piedi una squadra che sul mercato ha speso molto più di quanto si è visto finora. È un progetto di calcio, quello visto ieri sera, per entrambe le squadre. Lo è per il Milan di Montella che questa squadra l'ha rimessa in piedi, pur essendo tra i pochi che credevano che con questo gruppo si potessero fare cose buone. L'ha messa in campo, l'ha fatta giocare, le ha dato un'idea e con l'idea anche l'identità.

Lo è per l'Inter che anche ieri è andata sotto due volte, ma a differenza di quella di De Boer è sempre rimasta in partita, attaccata con la grinta più che con il gioco. Alla fine vince la Juventus, che allunga ancora in classifica. A Milano resta l'idea di aver cambiato marcia rispetto agli anni scorsi. È molto di più di quanto si immagini.

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