Treviso è invasa dai profughi che vanno a caccia del wifi libero: da qualche giorno si sono riversati nella via principale del centro per "rubare" la connessione di un privato.
Sono appoggiati alle colonne dei portici, alle vetrine dei negozi e con lo sguardo basso sul cellulare navigano tutto il giorno. Così passano le loro giornate gli immigrati a Treviso. Il comune ha disattivato temporaneamente il wifi, così i profughi hanno cercato e trovato alternative valide per rimanere connessi con amici e parenti lontani.
Da qualche giorno, hanno "rubato" quello che volevano: nella via più chic della città, un privato, ignaro dell'attività degli immigrati, ha lasciato la sua wifi senza password. In questo modo, gli starnieri si sono collegati senza problemi e passano le loro giornate nel centro cittadino. I commercianti, però, non giovano tanto della leggerezza del privato generoso e hanno avvertito la polizia.
"Non fanno nulla di male, ma questi assembramenti davanti alle vetrine non agevolano i nostri affari. Sarebbe meglio si spostassero in altre zone" - spiegano i commercianti. La polizia locale ha immediatamente constatato la presenza del wifi libero e sta cercando di rintracciare il privato.
Tra i negozianti è partita anche la caccia al generoso dispensatore di giga: "Lo stiamo cercando per avvertirlo e per chiedergli di attivare una password. Solo così potremo cacciare i profughi dalle nostre vetrine". I giovani profughi, intanto, se ne infischiano dei disagi che hanno causato e continuano a chattare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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