In aula a Firenze per una nuova udienza del processo d'appello bis sul caso Meredith Kercher, il sostituo procuratore generale Alessandro Crini ha chiesto "alla Corte di non rifare l’errore" di metodo compiuto dalla Corte d'assise d'appello di Perugia, che assolse Amanda Knox e Raffaele Sollecito, "atomizzando gli elementi" d'accusa.
Nel corso della sua requisitoria, il sostituto pg ha sostenuto che nel processo si è persa la visione d'insieme. L'appello assolse infatti Knox e Sollecito, che in primo grado erano stati condannati a 26 e 25 anni di reclusione. La Cassazione annullò poi la sentenza.
In aula oggi anche Raffaele Sollecito, che la scorsa udienza rilasciò dichiarazioni spontanee.
Il pg Alessandro Crini ha sostenuto che "un primo elemento per caratterizzare la cosiddetta falsità dell'alibi" è il fatto che si trovasse in casa davanti al computer la sera dell'omicidio. Una spiegazione che "trova riscontri negativi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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