"Il coronavirus metterà a tacere le polemiche no vax per sempre"

Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi), ci parla delle soluzioni messe in campo per sconfiggere il coronavirus

"Il coronavirus metterà a tacere le polemiche no vax per sempre"

"Dal 24 di febbraio, ossia due giorno dopo lo scoppio di questa “guerra”, abbiamo chiesto di avere gli adeguati dispositivi di protezione perché abbiamo compreso la necessità di tutelare una figura professionale che sul territorio è centrale e strategica". A parlare è Andrea Mandelli, presidente della Federazione Ordini Farmacisti Italiani (Fofi), categoria che tra i suoi componenti annovera già due vittime del coronavirus.

In questa fase così delicata che ruolo svolgono i farmacisti? E come vi state tutelando?

"Noi, a differenza del medico, siamo presenti in orari molto dilatati anche il sabato, la domenica e le notti. La gente impaurita, preoccupata, con mille domande e mille esigenze sanitarie si è riversata in farmacia. È, quindi, importante avere delle protezioni sia per tutelare i clienti sia per evitare che, a causa di tutti questi contatti, il farmacista venga contagiato perché ciò potrebbe condurre anche alla chiusura della farmacia".

A tal proposito, perché le mascherine sembrano sempre introvabili e costosissime?

"Le mascherine sono difficili da reperire sul mercato. D’altronde basta vedere le difficoltà che ha il governo per comprarle, quindi si figuri quanto sia difficile per un privato e, purtroppo, in questi momenti c’è sempre qualcuno che specula. Il costo è lievitato in modo esponenziale a causa della difficoltà di reperimento. Da una parte i farmacisti sono pressati in una maniera che non riesco a descrivere, ma il telefono squilla continuamente. La domanda è sempre la stessa: “avete le mascherine?”. Sono tante anche le persone che passano in farmacia, tutte per fare la stessa domanda e questo aumenta le possibilità di contagio. Non mi sento di condannare i colleghi che, pur di soddisfare la richiesta, comprano le mascherine anche a prezzi esagerati. Dico solo che i prezzi di cessione sono diventati scandalosi".

Quali sono le cure per il coronavirus?

"Un farmaco che può dare una risposta terapeutica, al momento, non c’è. In campo ci sono delle sperimentazioni, supervisionate da Aifa, molte delle quali sono figlie di intuizioni italiane. Purtroppo, però, la ricerca scientifica, da sempre molto bistrattata, non è una scienza che si può improvvisare. Ci vuole un po’ di tempo, bisogna mettere a punto dei protocolli, testare dei farmaci e non basta uno schiocco di dita. Ci sono dei farmaci retrovirali e anti-infiammatori e antireumatici, ma bisogna avere pazienza perché il vaccino non arriverà prima di 18 mesi. Sicuramente, quando arriverà, finiranno anche le polemiche novax che abbiamo sentito per troppi anni".

In questi giorni si è parlato molto anche dell’Avigan…

"Sull’Avigan, in questo momento, non ci sono evidenze scientifiche, come conferma anche il sito di Aifa. E, in ogni caso, non è in commercio in Italia perciò non creiamo false aspettative. Mi appello alla gente di non credere a tutte le fake news e le voci che circolano sul web. Dobbiamo affidarci alla scienza e ricordarci che investire in salute e ricerca è investire nel nostro futuro. Fidiamoci dei nostri scienziati, i nostri infermieri e tecnici".

Quando finirà questa

emergenza?

"In questo momento nessuno può dire con certezza quando finirà questo brutto incubo. Quel che è importante è non abbassare mai la guardia. Al momento, l’unica medicina è rimanere in casa e uscire il meno possibile".

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