Quei profughi fantasma pagati dallo Stato italiano

È l'ennesimo scandalo del Cara di Mineo: il business dei profughi fantasma. Pagati 35 euro al giorno nonostante non fossero più al Cara

Quei profughi fantasma pagati dallo Stato italiano

Migliaia di euro regalati a clandestini fantasma. Soldi sottratti alla Stato in quattro anni per pagare la permanenza di migranti già fuggiti o assenti all'appello. È l'ennesimo scandalo del Cara di Mineo. E sul quale ha puntato gli occhi la procura di Caltagirone. Come riporta Repubblica, "quando i migranti vengono condotti al Cara di Mineo viene loro consegnato un badge che dà diritto ad usufruire di tutti i servizi del centro: dalla mensa all'emporio e all'ambulatorio. Quando non viene utilizzato per tre giorni di fila, il badge va in allarme e dopo ulteriori due giorni il badge viene disattivato. Se per i primi tre giorni i 35 euro a migranti sono comunque dovuti al gestore, passate le 72 ore nulla è più dovuto. Ma è su questo che si innesta la truffa. Perché le assenze che vengono automaticamente registrate dal sistema computerizzato del Cara non sarebbero state segnalate alla Prefettura che dal 2011 avrebbe continuato a pagare diarie non dovute per mesi a migliaia di migranti fantasma.

L'inchiesta condotta dal procuratore di Caltagirone,

Giuseppe Verzera, sta cercando di capire se c'è stato una sorta di mercato paralello di badge attivi lasciati dai migranti fuggiti. Intanto però per quattro anni allo Stato sono stati sottratti centinaia di migliaia di euro.

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