Jefferson Tomalà è il nome del ragazzo di 22 anni ucciso nel corso di un TSO. L'episodio accadde a Genova nel giugno 2018. Il giovane venne ucciso dall'agente di polizia Luca Pedemonte dopo che il 22enne aveva accoltellato un collega di lui. Pedemonte è stato infine assolto dal gip Silvia Carpanini dall'accusa di eccesso colposo di legittima difesa. A chiedere l'assoluzione per il poliziotto era stato il pm Walter Cotugno.
Fuori dal tribunale familiari ed amici di Jefferson hanno chiesto "giustizia e verità". L'archiviazione del caso era già stato chiesto in verità dal pm, ma il gip Franca Borzone aveva in seguito disposto l'imputazione coatta. Antonio Rubino, legale di Luca Pedemonte, aveva chiesto il rito abbreviato.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, Jefferson Tomalà, ragazzo di origine ecuadoriana, si era rinchiuso in una stanza di casa con un coltello. I familiari del giovane avevano chiesto aiuto in quanto il 22enne aveva minacciato di ucciderli e di suicidarsi. Pare che Tomalà fosse andato su tutte le furie dopo alcuni alterchi con la compagna (dalla quale aveva avuto una bambina) avvenuti il giorno precedente. Sul posto giunsero immediatamente gli uomini delle volanti che, in un primo momento, intimarono a Jefferson di uscire dall'abitazione, in seguito entrarono spruzzando spray al peperoncino al fine di renderlo inerme e sottoporlo a TSO.
Tuttavia, le cose non andarono come previsto dagli agenti: Jefferson perse ulteriormente il controllo aggredendo a coltellate un poliziotto. Il giovane, di conseguenza, venne ucciso da Luca Pedemonte con sei colpi di pistola.
Come riporta il Secolo XIX, Pedemonte, difeso dagli avvocati Antonio Rubino e Giulia Liberti, è stato infine assolto, in quanto il fatto non costituisce reato. Il tribunale ha riconosciuto all'agente di polizia la giustificazione della legittima difesa.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.