Razzismo e curve, gli steward con Gabrielli: "Ci restituisce dignità"

L'associazione nazionale dei delegati alla sicurezza plaude alle parole del Capo della Polizia: "Steward non è poliziotto ma figura necessaria per la gestione degli stadi"

Razzismo e curve, gli steward con Gabrielli: "Ci restituisce dignità"

Razzismo e curve, gli steward plaudono alle parole del capo della Polizia Franco Gabrielli: “Restituisce dignità al mondo degli steward”.

Perché avvenga un cambiamento all’interno degli stadi italiani, secondo l’Associazione nazionale dei delegati alla Sicurezza, è necessario dare centralità alla figura deputata a garantire la sorveglianza negli impianti sportivi. Nei giorni scorsi, partecipando al convegno al Mapei Stadium di Reggio Emilia sulla sicurezza negli stadi. Tra i vari argomenti, Franco Gabrielli ha toccato anche quello relativo all'organizzazione della sicurezza negli stadi, sottolineando come sia fondamentale ridisegnare il ruolo degli addetti alla sicurezza senza trasformarli in sostituti dei poliziotti.

Il presidente Andes Ferruccio Taroni spiega: “Le parole del Prefetto Gabrielli consegnano al mondo dello stewarding la dignità che merita, in perfetta armonia con l’interpretazione che Andes ha sempre dato a queste figure professionali”.

Ma non è tutto: “In particolare è emerso come sia sbagliato trasformare lo steward in un poliziotto di 16esimo grado, mentre invece è da esaltare questa figura come elemento di accoglienza, indispensabile per la buona riuscita di un progetto gestionale”.

E quindi conclude: “Finalmente si registra il cambiamento culturale che Andes attende dall’8 agosto 2007, ossia dall’uscita del decreto sugli steward.

Il ‘vecchio’ mondo dell’ordine pubblico ha sempre ritenuto impossibile che lo steward, tramite l’accoglienza, potesse cambiare la gestione degli eventi sportivi. Forse perché quel vecchio mondo era troppo abituato ad un regime repressivo vittima, e nel contempo corresponsabile, di un clima di violenza che si era impossessato del mondo del calcio”.

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