Il caso Regeni andrebbe trattato come "ogni caso di omicidio commesso in qualsiasi paese del mondo e come l'uccisione degli egiziani o di cittadini di altre nazionalità in Italia". Sono queste le parole choc del ministro egiziano sul brutale omicidio di Giulio Regeni, il ricercatore friulano rapito, torturato e ucciso al Cairo fra gennaio e febbraio del 2016. L'omicidio sarebbe quindi di natura "criminale" e non legata alle ricerche dell'italiano sui sindacati indipendenti e le politiche del lavoro nel paese nordafricano. A dirlo è stato il ministro egiziano della Manodopera, Mohamed Saafan, secondo quanto riferisce il quotidiano locale "Al Bawaba News".
"Il caso Regeni è criminale e non sindacale. Se ne stanno occupando la procura egiziana in collaborazione con i magistrati italiani", ha detto Saafan alla 108ma sessione della Conferenza internazionale del lavoro tenutasi a Ginevra.
Secondo l'esponente del governo del Cairo, il caso Regeni - per cui la Procura di Roma ha iscritto sul registro degli indagati cinque funzionari della sicurezza egiziana, tra cui un generale e un colonnello della National Security - andrebbe trattato come "ogni caso di omicidio commesso in qualsiasi paese del mondo e come l'uccisione degli egiziani o di cittadini di altre nazionalità in Italia".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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