"Resteremo senza pane", la sinistra di Letta e Putin: quindi, oggi...

Quindi, oggi....: la tragedia di Mariupol, i consigli di Capuozzo e l'odio sdoganato da facebook

"Resteremo senza pane", la sinistra di Letta e Putin: quindi, oggi...
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- brutte notizie per voi: i futures prevedono un calo del prezzo del gas solo nel febbraio del 2023. Ripeto: febbraio 2023. Significa che rischiamo di pagare bollette da strozzini per un intero anno. Sarebbe un duro colpo per le famiglie, e la pietra tombale di migliaia di aziende

- Letta vuole costruire una alleanza “democratica, progressista, ecologista e femminista”. Ovviamente con in mezzo i Cinque Stelle, quindi aggiungerei pure “giustizialista”. Idee chiare ne abbiamo?

- una delle cose intelligenti che ho letto sulla Cina è questa: Pechino farà i conti prima di schierarsi del tutto con Putin. Prima di mandare al diavolo l'interscambio con l'Occidente, ci penserà due volte. L’unica cosa che conta sono gli interessi cinesi

- eccola, la tragedia. La ragazza della foto simbolo dell’attacco all’ospedale di Mariupol è morta, insieme alla sua bimba. La guerra è guerra. E quando produce certi effetti ti fa ricordare quanto faccia sostanzialmente schifo

- no, non è bella né eroica né emozionante la foto della bambina ucraina che imbraccia un fucile mentre mangia un lecca lecca. E non perché si tratta di un fucile scarico e di una foto posata, quello chissenefrega. Ma perché si rischia di legittimare una aberrazione, rendere cioè romantico - e forse financo accettabile - il crimine dei bambini soldato

- se condite l’insalata con l’olio di semi o quello di girasole vi meritate la carenza e le limitazioni all’acquisto

- se avete fatto la guerra all’olio di palma, vi meritate quello che sta succedendo: la crisi ucraina, che fa schizzare il prezzo degli altri oli, costringerà molte aziende "palma free" a utilizzarlo nei loro prodotti e a cambiare il pacchetto in cui rivendicavano la loro scelta. Così imparano

- occhio a quello che dice De Castro, ex ministro dell’agricoltura. Se non troviamo una soluzione, magari rimettendo a coltura quei campi in Ue che lasciamo a riposo, rischiamo un inverno a secco. “Se la crisi ucraina dovesse andare avanti per mesi”, resteremo senza pasta, pane e pizza. Preparatevi, che in confronto la disfida del lievito al tempo del lockdown vi sembrerà una passeggiata

- non so cosa sia successo a Donetsk. Non so se il missile caduto nel centro città sia partito dalle posizioni russe o da quelle ucraine (la parti si accusano reciprocamente). Quello che è certo è che sono morte almeno 20 persone nella città separatista filorussa e che nessuno ha dedicato loro manco mezz’ora di apertura sui siti

- per una valutazione ragionata della guerra in Ucraina, in qualche modo scollegata dall’emozione guerrafondaia che ha colpito a destra e sinistra, vi suggerisco di leggere ogni tanto i post di Toni Capuozzo. Predicare calma, di questi tempi, è complicato: ma mai così utile

- Meta ha spiegato che le regole sui messaggi di odio su Facebook sono un po’ cambiate.

Non si potrà inneggiare all’impiccagione di Putin, né minacciare di morte apertamente i russi in generale. Ma solo “nel contesto di un discorso sull’invasione militare russa dell’Ucraina”. Odio selettivo: vi pare normale?

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