Il richiamo del Papa ai vescovi: "Siate sobri e rinunciate alle proprietà"

Il Santo Padre apre l'assemblea della Cei: "Rinunciate a beni non necessari". Poi l'invito: "Bruciate sul rogo le ambizioni"

Il richiamo del Papa ai vescovi: "Siate sobri e rinunciate alle proprietà"

Papa Francesco richiama la Chiesa Italiana a una maggiore sobrietà. "Nella vostra riflessione sul rinnovamento del clero - ha detto oggi nel discorso pronunciato in apertura dell'Assemblea dei vescovi italiani - rientra anche il capitolo che riguarda la gestione delle strutture e dei beni economici: in una visione evangelica, evitate di appesantirvi in una pastorale di conservazione, che ostacola l'apertura alla perenne novità dello Spirito". Quindi ha raccomandato di mantenere soltanto "ciò che può servire per l'esperienza di fede e di carità del popolo di Dio".

Nel discorso pronunciato in apertura dell'Assemblea dei vescovi italiani, Bergoglio ha spiegato che la collaborazione tra sacerdoti non deve essere "strumentale" bensì "libera dai narcisismi e dalle gelosie clericali". Solo così, ha spiegato, "fa crescere la stima, il sostegno e la benevolenza reciproca" e "favorisce una comunione non solo sacramentale o giuridica, ma fraterna e concreta". "Nel camminare insieme di presbiteri, diversi per età e sensibilità, si spande - ha, poi, osservato papa Francesco - un profumo di profezia che stupisce e affascina. La comunione è davvero uno dei nomi della Misericordia". Nell'indicare una Chiesa libera libera "da un'autoreferenzialità che isola e imprigiona", il Santo Padre ha indicato don Helder Camara, lo straordinario presule che guidò la chiesa brasiliana di Recife dal 1964 all'85 e che morì nel 1999 nella piccola e povera casa dove aveva sempre vissuto da vescovo, un pastore di straordinaria sobrietà personale e totalmente dedito al sostegno e al riscatto dei poveri, tratti che richiamano molto da vicino lo stile di Francesco.

"Quando il tuo battello comincerà a mettere radici nell'immobilità del molo prendi il largo", ha raccomandato Francesco ai 240 vescovi riuniti nell'aula del Sinodo in Vaticano con le parole di monsignor Camara, spiegando che a ogni prete raccomandava di non attaccarsi ai beni e alle persone "innanzitutto, non perché hai una missione da compiere, ma perché strutturalmente sei un missionario: nell'incontro con

Gesù hai sperimentato la pienezza di vita e, perciò, desideri con tutto te stesso che altri si riconoscano in Lui e possano custodire la sua amicizia, nutrirsi della sua parola e celebrarlo nella comunità".

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