Facevano arrivare transessuali dal Perù per sfruttarli come schiavi del sesso qui in Italia. Un'organizzazione di base a Rimini è stata sgominata dagli agenti della squadra Mobile di Rimini, sezione reati contro la persona. Quattro dei cinque membri del gruppo criminale, italiani già noti alle forze dell'ordine, sono in custodia cautelare in carcere, mentre il quinto sfruttatore, un peruviano transessuale, ha ricevuto il divieto di dimora nel Comune di Rimini.
I provvedimenti sono stati disposti dal Gip Manuel Bianchi su richiesta del pm Luigi Sgambati il quale contesta agli indagati diversi gravi reati: associazione per delinquere finalizzata al favoreggiamento e allo sfruttamento della prostituzione nonché al favoreggiamento della permanenza in Italia di soggetti clandestini, di tentata estorsione, di tentata rapina e di lesioni personali.
A capo del gruppo criminale, attorno al quale girava il vasto giro di prostituzione, ci sarebbe una donna peruviana che con l'aiuto del marito, di un transessuale peruviano, della figlia e del suo compagno, gestiva l'organizzazione, il controllo e la sottrazione dei profitti agli sfruttati, i quali cedevano le proprie prestazioni sessuali nella zona di Miramare e sulla statale 16 nel Riminese, alcuni anche a casa e nei locali della movida notturna.
Dalle indagini effettuate tra ottobre e dicembre dello scorso anno è stato ricostruito che
l'organizzazione si dedicava al reclutamento dei transessuali fatti arrivare dal Perù e alla scadenza del visto turistico concesso in Sudamerica, favoriva la loro permanenza clandestina sul territorio italiano.
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