Un risarcimento farsa per la strage di Bologna

Fioravanti e la Mambro condannati a pagare 2 miliardi. Una cifra record quando sulla vicenda ancora non è stata fatta piena luce

Un risarcimento farsa per la strage di Bologna

Oltre due miliardi di euro di risarcimento. Questa è la sentenza del tribunale civile di Bologna nei confronti Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, ritenuti responsabili della strage di Bologna. Una cifra record, ma chi mai la pagherà? E per quale motivo un anno fa la presidenza del Consiglio e il ministero dell’Interno si sono svegliati intentando la causa contro i due ex terroristi dei Nar? Infine, come mai il giudice ha deciso che il danno da risarcire fosse il doppio di quello richiesto? Domande che non avranno mai risposte soddisfacenti. Come resterà senza risposta l’interrogativo che molti si pongono da anni: chi sono i veri responsabili dell’attentato del 2 agosto 1980? Diciamolo chiaro, come abbiamo sempre sostenuto, non vi erano prove schiaccianti nei confronti di Mambro e Fioravanti. Non solo, le altre piste investigative che potevano essere battute sono state invece abbandonate. Troppo complicato scoprire la verità, molto più semplice addossare la colpa a coloro che erano già considerati dei mostri per la lunga scia di delitti che si erano lasciati dietro durante gli anni di piombo. Eppure anche l’ex presidente Francesco Cossiga, ministro dell’Interno all’epoca della strage, aveva sostenuto l’innocenza dei due ex terroristi. E non a caso nel 2005 aveva scritto una lettera al deputato Vincenzo Fragalà (che sarà poi assassinato nel 2010), membro della Commissione parlamentare Mitrokhin, nella quale spiegava perché Fioravanti e Mambro fossero stati condannati ingiustamente e avvalorava la tesi che dietro l’attentato ci fosse il Fplp (Fronte popolare per la liberazione della Palestina). Cossiga sosterrà più volte, nel corso degli anni, questa verità. Nessuno, ripetiamo, nessuno cercò neppure di verificare se le indicazioni precise dell’ex presidente meritassero una nuova indagine. Perché? C’era forse un’inconfessabile ragion di Stato?

A questo va aggiunta la professione d’innocenza senza soste di Mambro e Fioravanti. Nei processi per terrorismo hanno confessato tutti i loro delitti, per i quali sono stati condannati a una mezza dozzina di ergastoli ciascuno. Come mai non hanno mai voluto confessare il coinvolgimento nella strage di Bologna? Eppure, non sarebbe costato loro niente: ergastolo più, ergastolo meno, la pena da fare è sempre la stessa. E invece con sempre maggiore determinazione hanno continuato a sostenere la loro estraneità.

Ora questa nuova sentenza. Un risarcimento farsa che nessuno pagherà perché è una cifra fantascientifica. Duole costatare, allo stesso tempo, il compiacimento quasi sadico di un membro dell’Associazione vittime 2 agosto. “Una bella notizia.

Così per loro e i loro eredi il discorso della strage di Bologna rimarrà come una macchia indelebile anche dal punto di vista economico”. Ma quali colpe hanno i figli? Aveva ragione Leo Longanesi: siamo ancora carciofini sott'odio.

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