Il regolatore del mercato cinese ha comunicato che la Ferrari, dal 22 maggio, richiamerà 524 veicoli dalla Cina per i rischi di porte difettose e incendio.
Tra le auto interessate ci sono 167 unità importate dei modelli GTC4Lusso e GTC4Lusso T prodotte tra il 13 luglio 2016 e il 6 dicembre 2018, riferisce l'Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato (Saic). Il problema di questi 167 veicoli riguarda il meccanismo della serratura della porta: può impedire di aprire il veicolo utilizzando le maniglie esterne. Per quanto riguarda invece le altre 357 unità, si tratta di auto importate di modelli come GTC4Lusso, GTC4Lusso T, 488 GTB, 488 Spider, 488 Pista e 812 Superfast, prodotti tra il 2 novembre 2017 e l'11 ottobre 2018, che sono state inserite nella lista dei richiami a causa del separatore di vapori di carburante che potrebbe rompersi e permettere ai fumi di fuoriuscire, aumentando di conseguenza il rischio di incendio in quei veicoli, riferisce sempre il il regolatore.
La casa di Maranello interverrà a sue spese sostituendo maniglie e serrature delle porte, oltre a risolvere anche il problema dei vapori di carburante. Decisione che segue di un paio di mesi la pubblicazione del bilancio 2018 che ha visto la Ferrari raggiungere o superare tutti i target fissati l'anno precedente grazie all'aumento delle vendite in tutto il mondo, con un +12,6% nell'area Cina, Hong Kong e Taiwan.
"E abbiamo un libro prenotazioni forte" per i primi mesi del 2019 - il recente annuncio dell'ad del Cavallino, Louis Carey Camilleri - in cui l'obiettivo sarà di bissare il risultatodel secondo trimestre 2018, quando la casa di Maranello aveva centrato un clamoroso +26,4% sempre nell'area cinese. Numeri importanti che nel gennaio di quest'anno hanno fatto volare in borsa i titoli Ferrari fino a 108,6 euro l'uno, valore ulteriormente cresciuto: oggi un'azione del Cavallino vale circa 122 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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