Uno studio allarma gli esperti di tutto il mondo, mentre si continuano a effettuare ricerche su possibili casi di reinfezione da coronavirus in soggetti che sono guariti dopo aver contratto l’infezione. Secondo lo studio Siren del servizio pubblico sanitario inglese, il Public Health England, sarebbero stati identificati ben 44 casi di reinfezione, dei quali due probabili e 42 possibili. E secondo i ricercatori l’immunità al Covid potrebbe durare solo cinque mesi, trascorsi i quali la persona si potrebbe infettare nuovamente. Coloro che sono guariti dopo aver contratto il virus, e hanno quindi sviluppato gli anticorpi nel loro organismo potrebbero comunque trasmettere ancora il Covid.
Lo studio che lancia l'allarme
Come si legge sul Daily Mirror, lo studio ha preso in esame 6.614 persone.
L’allarme lanciato dagli esperti è che un numero di soggetti con l’immunità, seppur piccolo, potrebbe comunque ancora riuscire a trasportare il virus nel naso e in gola, e a contagiare di conseguenza altre persone. Secondo quanto riscontrato dai ricercatori, gli anticorpi darebbero una protezione dell’83% per circa 5 mesi. Quindi, facendo i conti, coloro che si sono ammalati di Covid durante la prima ondata, adesso potrebbero rischiare di infettarsi nuovamente perché i mesi sono passati.La professoressa Susan Hopkins, consulente medico senior presso PHE e responsabile dello studio in questione, ha spiegato che "questo studio ci ha fornito il quadro più chiaro fino ad oggi della natura della protezione anticorpale contro Covid-19, ma è fondamentale che le persone non fraintendano questi primi risultati”. Inoltre, come sottolineato dalla ricercatrice, adesso si è venuti a conoscenza che chi ha contratto il virus e ha sviluppato gli anticorpi è protetto da una eventuale reinfezione, ma non è comunque globale e non si sa neppure quanto possa durare la protezione.
Il virus in gola e naso
I soggetti guariti si pensa comunque che possano ancora trasmettere il coronavirus trapsortandolo in gola e naso.
Anche se, come sottolineato dalla professoressa, molto difficilmente chi ha già avuto il Covid-19 e lo prende per una seconda volta rischia di sviluppare infezioni importanti. Potrebbe però trasportare e infettare altre persone. Lo studio Siren non è per il momento stato ancora sottoposto al processo di peer review delle pubblicazioni scientifiche. Intanto i ricercatori continuano a lavorare. Un altro studio, portato avanti dagli scienziati svedesi dell'Istituto Karolinska, insieme a quelli dell'università di Bonn e dello Scripps Research Institute della California, si è soffermato sui nanoanticorpi, che impedirebbero l'ingresso del virus nelle cellule e al momento sembrerebbero funzionare anche in caso di mutazioni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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