C’è una svolta per le indagini sulla morte di Antonio Giglio, il bambino di 4 anni trovato cadavere nel parco Verde di Caivano a Napoli nel febbraio del 2013, dopo essere precipitato dal settimo piano dell’isolato C. A quanto si apprende da fonti investigative, il fascicolo iscritto alla Procura di Napoli per omicidio colposo è cambiato in omicidio volontario. A confermarlo, gli avvocati Sergio e Angelo Pisani, che assistono il padre di Antonio. La svolta è arrivata dopo una serie di indagini difensive e, soprattutto, dopo l’arresto di Raimondo Caputo, accusato di aver violentato e ammazzato, lanciandola nel vuoto, Fortuna Loffredo. Per le forti analogie tra le due morti - anche Fortuna fu lanciata dall’ottavo piano dello stesso edificio, un anno dopo - i pm con molta probabilità riesumeranno il cadavere del piccolo e cercheranno altri testimoni.
Intanto ha molti dubbi sulla dinamica dell'omicidio della piccola Fortuna Loffredo, la criminologa Roberta Bruzzone, consulente dei legali e del padre della piccola. La Bruzzone ha visitato la scuola dove si recavano ogni giorno Chicca e l'amichetta che ha testimoniato sulle violenze subite, ripercorrendo il percorso compiuto ogni giorno dalle bambine. Quindi è stata a casa di Fortuna, nel Parco Verde e soprattutto sul terrazzo dell'ottavo piano dal quale è precipitato il corpicino della piccola.
Secondo l'esperta: "Ci sono incongruenze tra le condizioni del corpo di Chicca e la traiettoria della caduta, e con le testimonianze dei primi soccorritori", "sono
fortemente restia a pensare che la vittima sia precipitata da quel palazzo". E ancora: "Sembra difficile che Caputo abbia fatto tutto da solo". "Sono fortemente restia a pensare che la vittima sia precipitata da quel palazzo".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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