Roma, chiesto rinvio a giudizio per la Raggi nel caso Marra

L'accusa è di falso per la nomina al dipartimento per il Turismo. Archiviata la posizione nell'indagine su Romeo

Roma, chiesto rinvio a giudizio per la Raggi nel caso Marra

Nuova tegola per Viginia Raggi. La procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per il sindaco di Roma. L'accusa è di falso ed è legata alla nomina di Renato Marra a capo dipartimento per il turismo, fratello del capo del personale del Campidoglio, Raffaele Marra. La Procura di Roma ha invece chiesto l'archiviazione per la posizione del sindaco e di Salvatore Romeo, indagati per concorso in abuso d’ufficio, in relazione alla nomina di quest’ultimo quale responsabile della sua segreteria politica. Una nomina che a parere del procuratore aggiunto Paolo Ielo e del pm Francesco Dall’Olio resta illegittima. Ma di fatto a carico della Raggi in questo caso non è stato ravvisato un dolo che possa far scattare un rinvio a giudizio. Il sindaco dunque potrebbe affrontare il processo per falso per il caso Marra. Un'altra tegola sull'amministrazione capitolina che in questi mesi ha avuto già parecchi problemi. Il rinvio a giudizio di fatto potrebbe anche agitare le acque all'interno del Movimento Cinque Stelle che spesso si è dimostrato spaccato sul sostegno alla prima cittadina di Roma.

Nella stessa indagine è indagato per abuso di ufficio Renato Marra, già sotto processo per corruzione insieme all'imprenditore Sergio Scarpellini, per il quale la procura chiede un nuovo rinvio a giudizio. E sulla richiesta da parte dei pm è intervenuta la stessa Raggi: "Sono convinta che presto sarà fatta chiarezza anche sull'accusa di falso ideologico",

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