Roma devastata dai tifosi. "Ecco perché la colpa è del sindaco Marino"

Il dem Anzaldi: "Quando ci sono eventi del genere si deve proibire la vendita di alcolici e l'ingresso in massa nel centro storico e questo è compito del sindaco"

Roma devastata dai tifosi. "Ecco perché la colpa è del sindaco Marino"

Piazza di Spagna. Dopo la tempesta, è il momento delle responsabilità. Il sindaco Ignazio Marino dà la colpa al prefetto di Roma, ma non tutti sono convinti di questa tesi. "Le responsabilità sono da entrambe le parte. Quando nei primi anni 2000 la Lazio vinse lo scudetto, Roberto Giachetti, allora capo di gabinetto del sindaco, impedì ai tifosi di festeggiare a piazza Navona", racconta il deputato dem, Michele Anzaldi, intercettato dal giornale.it al transatlantico di Montecitorio. "Quando ci sono eventi del genere si deve proibire la vendita di alcolici e l'ingresso in massa nel centro storico e questo è compito del sindaco", spiega Anzaldi che all'epoca era portavoce dell'allora sindaco Francesco Rutelli. Il sindaco oggi però ha sostenuto che i tifosi olandesi fossero arrivati nella Capitale già muniti di birra. Tesi smentita da più di un testimone dei fatti di ieri. "La colpa è di Marino. C'era il divieto in tre municipi di vendere alcool eppure tutte le scalinate erano piene di lattine di birra e i pakistani vendevano birra in piazza davanti ai vigili", racconta il portiere della scuola privata San Giuseppe De Merode che si trova proprio nel cuore di piazza di Spagna dove sono scoppiati i disordini.

Secondo il suo racconto anche la tanto contestata polizia municipale romana era del tutto impreparata:"Quando sono arrivato a lavoro i vigili, con 3000 hooligans presenti sulla piazza, hanno fermato me per sapere se avevo il permesso per entrare nel centro storico con l'auto".

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