A Roma sul parco per Arafat è scontro tra ebrei e Campidoglio

La comunità ebraica critica sul parco che sarà dedicato al leader palestinese

A Roma sul parco per Arafat è scontro tra ebrei e Campidoglio

Non è passata inosservata l'iniziativa del comune di Roma, che parrebbe pronto a intitolare un parco cittadino a Yasser Arafat, defunto leader palestinese, con una mossa che non poteva non causare l'ira della comunità ebraica, convinta che il sindaco Virginia Raggi stia prestando il fianco a un gesto "offensivo e antistorico".

In una lettera al Campidoglio il presidente della comunità romana, Ruth Dureghello, scrive contro una decisione che arriva "nel momento in cui l'Europa è vittima di una serie di attentati terroristici di matrice islamista". Aggiunge po che "Arafat del terrorismo odierno è stato il precursore, se non l'ideatore, e il premio Nobel per la Pace da lui ricevuto non è altro che il primo dei tanti premi Nobel assegnati con dubbio merito".

Dureghello non fa sconti al sindaco e mette in chiaro: se non ci sarà un passo indietro meglio allor "non procedere all'intitolazione di una piazza al Rabbino Capo Emerito Elio Toaff: vedere associato, nello stesso documento, il suo nome a Arafat è un'offesa alla sua memoria che non vogliamo tollerare".

L'ex rabbino capo di Roma, massima autorità ebraica in Italia, è morto nell'aprile del 2015, a un passo dai 100 anni, dopo avere

lasciato il suo segno nella storia con l'incontro alla Sinagoga della Capitale con papa Giovanni Paolo II, il 13 aprile 1986. "Un gigante", lo aveva definito l'allora presidente della comunità ebraica romana Riccardo Pacifici.

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