Il delitto di Laura Petrolito è stato atroce. Atroce per il modo in cui la ragazza è stata accoltellata, atroce per il modo in cui il suo corpo, manco fosse un rifiuto, è stato gettato in un pozzo. Lei, mamma, aveva avuto una vita difficile. Era cresciuta col padre e con l'aiuto degli assitenti sociali dopo essere stata abbandonata dalla madre a soli tre anni. Il suo corpo, dopo la scomparsa denunciata dal padre, è stato trovato in un pozzo artesiano trafitto da decine di coltellate.
A colpirla e a ducciderla è stato il suo compagno, Paolo Cugno che dopo una notte sotto interrogatorio è crollato e ha confessato tutto. Lui, agricoltore e padre della seconda figlia, avrebbe avuto qualche problema con Laura. Una zia della vittima ha riferito che la nipote era stata picchiata. Dopo una passeggiata i due non si sono presentati a casa e il padre di lei allarmato ha dato l'allarme. Alcuni volontari e le squadre dei carabinieri hanno iniziato le ricerche. Poi il ritrovamento. Quel corpo trafitto dalle coltellate era rimasto tra le lamiere del pozzo artesiano. Il killer aveva provato a spingerlo senza riuscrici.
Di Laura resta questo post su Facebook che alza un velo sul suo travaglio interiore: "Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere metti le mie scarpe... vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate... cadi dove son caduto io e soprattutto prova a rialzarti come ho fatto io".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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