Sono saliti sull'altare durante la Santa Messa, interrompendo la celebrazione eucaristica per levare il braccio nel saluto romano e inneggiare al Duce.
L'atto blasfemo è andato in scena a Casella, un paese appena fuori Genova, sabato sera durante la festa della Madonna del Rosario. L'irruzione di una ventina di persone che hanno interrotto il rito sacro ha avuto un antefatto nei giorni precedenti.
Qualche giorno prima, infatti, una signora aveva affittato una sala della parrocchia per una festa di compleanno. Durante cui è stato appeso alla parete un foulard della Fiamma Nazionale, affisso per fare delle foto ricordo.
L'iniziativa però non è piaciuta al parroco don Stefano, che in chiesa ha chiesto alla donna di rimuovere quell'orpello. Il diktat del religioso, però, ha scatenato la reazione furibonda del marito della donna, militante di destra, che per sua stessa ammissione "non ci ha capito più niente".
"Quando offendi un fascista li offendi tutti. Siamo entrati in chiesa in una ventina - racconta il signor Emilio al Secolo XIX - Io e mia moglie siamo saliti sull’altare. Abbiamo fatto il saluto romano e abbiamo ripetuto tre volte “A noi, viva il Duce”. Il tutto durante la celebrazione prefestiva del sabato sera.
Un gesto inopportuno e
irrispettoso, di cui si sono scusati gli stessi autori. Molto dura anche la reazione del sindaco Francesco Collossetti, che ha espresso solidarietà alla comunità parrocchiale e ha annunciato iniziative legali contro i responsabili.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.