"Il saluto romano non è reato". ​Assolti 2 militanti di Casapound

Secondo l'appello la manifestazione per Ramelli aveva "dubbie capacità diffusive"

Foto di repertorio
Foto di repertorio

Accusati di apologia del fascismo per avere fatto un saluto romano durante la commemorazione per Sergio Ramelli, Enrico Pedenovi e Carlo Borsani nel 2014, due militanti milanesi di Casapound sono stati assolti dalla Corte d'Appello, secondo cui non esistevano gli estremi per considerarlo reato.

"Non è chiaro se il loro comportamento abbia superato il confine della commemorazione per giungere alla condotta diffusiva", dicono i giudici meneghini. E tanto è bastato perché i due militanti evitassero una condanna a sei mesi di reclusione, chiesta dal sostituto procuratore generale Annunziata Ciavarolo.

In Appello la procura aveva sostenuto "la sussistenza negli imputati della volontà diffusiva della ideologia fascista, intrinsecamente connessa alla modalità della manifestazione commemorativa" per i due di Casapound.

Di diverso parere i giudici, secondo cui, se innegabile era una

condotta molesta tenuta dai due imputati, tuttavia gli estremi per parlare del reato di apologia del fascismo non sussisterebbero. "Appaiono comunque dubbie la volontà e la capacità diffusiva della manifestazione stessa ".

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