Una notte di sbarchi. E la polizia non ce la fa più: "Siamo sfiniti"

Dopo gli sbarchi registrati nella giornata di ieri, la scorsa notte è stata segnata da nuovi approdi. Sono 319 gli arrivati in circa 24 ore e l'hotpsot di contrada Imbriacola non ha spazio

Una notte di sbarchi. E la polizia non ce la fa più: "Siamo sfiniti"

Notte di sbarchi a Lampedusa, hotspot strapieno di migranti e gestione dell’accoglienza in affanno. Sono state ore segnate dagli arrivi di stranieri quelle da poco trascorse sull’Isola maggiore delle Pelagie e, la situazione, si fa ancora una volta drammatica. Dalle 22 di ieri sera all’alba, sono arrivati 191 migranti in 7 imbarcazioni. Sub sahariani e tunisini hanno messo gli uomini della Capitaneria di porto e della Guardia di finanza in costante attività con le operazioni di soccorso. Altri invece sono stati intercettati in un secondo momento sul molo Madonnina mentre tentavano di eludere i controlli. I nuovi arrivati si sommano a quelli giunti nel corso della giornata di ieri per un totale di 319 migranti in appena 24 ore. Il molo Favarolo, come spesso accade, si è trasformato in un tappeto di persone. Dopo l’esecuzione del protocollo sanitario in materia anti Covid e dopo le prime identificazioni, gli stranieri sono stati trasferiti nel locale hotspot in attesa del trasferimento.

Lì dentro la situazione, degenerata ormai da mesi, è davvero critica. Sono attualmente 920 le persone ospiti, di cui 50 in isolamento per Covid, a fronte dei 250 posti disponibili. Non è questa la prima volta che si arriva a numeri così importanti ma sembra come se fosse ormai una prassi. Solo lo scorso weekend nel centro di contrada Imbriacola sono stati toccati numeri da capogiro con più di 1400 migranti e, i continui appelli di aiuto, stando alla cronaca delle ultime ore, non ha portato ad alcun risultato concreto. Come spesso documentato da IlGiornale.it nel corso dell’estate, la situazione sanitaria e le condizioni di ospitalità nel centro di prima accoglienza, non sono quelle ideali quando si superano i numeri della capienza. Soprattutto in un periodo in cui purtroppo a dominare è il rischio contagio da Covid.

Nessun distanziamento fra gli ospiti che, tra l’altro, non riescono a tenere le mascherine, pochi sevizi igienici a disposizione e gente che si allontana dal centro per raggiungere il centro cittadino, mettendo in allarme i residenti assieme i turisti. A fronte delle diverse centinaia di migranti sono disponibili solamente due bagni e, nelle ore serali spesse volte è mancato anche il servizio idrico.

“Le fughe dalle strutture di accoglienza - spiega a IlGiornale.it il segretario del Sap Stefano Paoloni - sono fenomeni che si registrano con una certa frequenza perché non ci sono strumenti per poterli fermare. A Siracusa ad esempio, dal centro “Mondo Nuovo” sono fuggiti due positivi nelle scorse ore. Non sono stati più rintracciati.

I poliziotti - prosegue Paoloni - lavorano con turni estenuanti e sono impegnati anche nelle operazioni di accompagnamento dei migranti nei centri del nord Italia con la conseguenza di lasciare sguarnito il controllo territoriale. Il personale- aggiunge il sindacalista - è sfinito, è al limite. Nonostante gli appelli al ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, non abbiamo avuto risposte. È come se non avessimo un ministro”.

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