Per la Prima alla Scala ci teniamo pure la Murgia

E la Scala del 7 dicembre diventò, per la Prima e c'è da augurarsi ultima volta uno studio tv. Un unicum nella storia della lirica mondiale diventa un hashtag

Per la Prima alla Scala ci teniamo pure la Murgia

E la Scala del 7 dicembre diventò, per la Prima e c'è da augurarsi ultima volta uno studio tv. Un unicum nella storia della lirica mondiale diventa un hashtag, #PrimallaScala, e i divani di casa e dei social non si tengono più: «Orgoglio e bellezza!», «Che emozione!», «Che meraviglia!». «Che stranezza!», «Che voci!», poesia pura... E il pubblicò tivù - lo dirà lo share di oggi - va in estasi. La grande bellezza italiana, la Rai che fa finalmente servizio pubblico, le immagini aeree girate su Milano «che restituiscono una città ferita ma fiera» proprio nel giorno che Beppe Sala si ricandida Sindaco... Finite le furtive lacrime, si torna a sorridere. E chissenefrega delle scene riciclate di Livermore, dei siparietti retorici, del «salone Piermarini» (!), dell'abito d'Armani della Carmen che è lo stesso della pubblicità del profumo, l'effetto karaoke, la decontestualizzazione delle varie arie, la diretta che in realtà registrata... Tutto giusto e ammirevole, come lo sforzo produttivo della Scala e della Rai, in questa pandemia qualsiasi cosa serve a dare speranza, ognuno di noi aspetta solo di uscire dall'inferno a riveder le stelle... La magia della #Primadella Scala è diventata un show in 16:9. Ma va tutto bene. Persino le citazioni politiche e corrette. Persino la boldrinata della Tosca che anticipa il #MeToo. Che poi uno si chiede: ma perché Michela Murgia? Almeno Alessandro Baricco - scrittore tv per scrittore tv - ha pubblicato saggi di critica musicale. Ma va benissimo. L'Inno e la Vespa. L'orgoglio dell'Italia che rinasce, Verdi e Bolle, anche se come performance è più da 1° gennaio che da 7 dicembre. Boosta e Waves. Toscanini e l'antifascismo. Tutto fa spettacolo.

Emozione è la parola che vince sulle chat. La serata, in fondo, è perfetta. Applausissimi, anche se virtuali. Del resto, senza pubblico, non si può nemmeno fischiare. E comunque torneremo a riveder la vera Prima della Scala.

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