Scatta l'allarme: "I soldi per il riscatto di Silvia verranno usati per fare attentati"

L'esperto Francesco Marone lancia un chiaro avvertimento: "Non è detto che compri solo armi da fuoco, perché deve pagare i suoi membri e sostenere le sue attività"

Scatta l'allarme: "I soldi per il riscatto di Silvia verranno usati per fare attentati"

La lettura del Corano le è stata suggerita o è nata da un suo intimo desiderio di conoscenza? La conversione è stata naturale o dettata dalle circostanze in cui si trovava? Qual è l'islam in cui crede? Perché è tornata in Italia con un vestito tipico della tradizione somala e coprendosi il volto con il velo? Ha subito violenze? I dubbi sul caso Silvia Romano sono molteplici e ancora privi di risposta: in questa conversione non tornano diversi punti. Ma per il momento c'è una sola certezza: i soldi usati per il riscatto saranno importanti per Al Shabaab, anche se non saranno decisivi. "Arrivano a una grande organizzazione che non è più quella dei tempi d'oro, parlo degli anni fra il 2011 e il 2015, ma che comunque ha ancora migliaia di combattenti".

A parlare è Francesco Marone, ricercatore dell'Istituto per gli Studi di Politica internazionale, che ha voluto precisare come a oggi non vi sia alcuna conferma ufficiale, ma è molto probabile che la ragazza fosse nelle loro mani o di qualcuno vicino a loro: "Gli shabaab (in arabo 'i ragazzi') hanno migliaia di guerrieri. Oggi sono radicati solo nelle aree rurali del centro e del sud della Somalia". I denari consegnati per il riscatto della giovane cooperante probabilmente non consentiranno un salto in avanti ma saranno comunque utili. Tuttavia non è ancora noto il numero dei membri del gruppo. Si stima una forza di circa 3mila: "Nell'epoca di massima espansione e influenza erano 10mila".

L'attivismo di Al Shabaab

L'esperto di Africa, nell'intervista rilasciata a Il Giorno, ha sottolineato che la somma è un contributo a una grande entità che fa della violenza un suo punto distintivo: "Non è detto che compri solo armi da fuoco, perché deve pagare i suoi membri e sostenere le sue attività". Si tratta di una cifra notevole considerando gli standard del Paese, nel pianeta uno dei più vicini al concetto di stato fallito: "L'Onu nel 2011 calcolava che i ricavi di Al Shabaab raggiungessero in tutto dai 70 ai 100 milioni di dollari". Il sequestro è un'operazione complessa ma le doti che ha questa organizzazione non sono in discussione, visto che in passato ha messo a segno altri rapimento.

Secondo Marone quella ai danni di Silvia Romano è stata un'operazione con fini prettamente economici, ossia di estorsione, e non sarebbe stata un'azione di propaganda: "Non c'erano intenzioni di ricatto politico. In questo caso infatti sarebbero stati diffusi alcuni video". Al Shabaab ha ormai 14 anni e il suo miglior periodo è stato quello compreso tra il 2011 e il 2015, quando arrivò a un passo dalla conquista di Mogadiscio: "In questa parabola discendente ha mostrato attivismo".

Anche se non è riuscita a essere stabilmente presente nei grandi centri abitati, negli ultimi mesi è riuscita nell'intento di effettuare diversi attacchi, "nonostante la pressione dei militari somali, della forza armata dell'Unione Africana per il mantenimento della pace, l'Amisom, dei droni statunitensi". Non a caso Donald Trump ha ordinato "un'attività crescente dopo l'uccisione di un contractor e di un soldato americano".

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