David Perazzoli, primo cittadino dell’Altopiano della Vigolana, in Trentino-Alto Adige, si è già conquistato la nomea dell’ “anti-Sala”.
Perazzoli, infatti, sfidando le ire dell’Anpi, ha fatto sapere che non presenzierà alla cerimonia con cui, sabato prossimo, verrà ricordato l’eccidio di Vattaro. Il 4 maggio 1945, secondo la storiografia ufficiale, a Vattaro si consumò l’ultima strage nazista in Italia: sette partigiani, a guerra finita, vennero colti di sopresa ed uccisi da un gruppo di tedeschi.
Inoltre, Perazzoli, ha rincarato la dose assestando un ulteriore “schiaffo” all’Anpi: il primo cittadino, infatti, si è categoricamente rifiutato di pagare la corona che verrà deposta in occasione della commemorazione.
La reazione di Sandro Schmid, presidente dell’Associazione partigiani del Trentino, non si è fatta attendere. “È l’unico sindaco trentino che si rifiuta di partecipare ad una manifestazione in ricordo dei caduti della Resistenza”, ha commentato Schmid. E ancora: “Si è passato ogni limite”.
La versione di Perazzoli
Ma Perazzoli non ha fatto ammenda e, come si legge su Il Dolomiti, ha spiegato senza imbarazzo il perché della sua decisione. Secondo il sindaco “eretico”, infatti, la verità dell’eccidio di Vattaro non è quella “ufficiale” bensì un’altra e, ha insistito, “tutti quelli nati prima del '45 conoscono come è andata la storia”.
Insomma: l’Anpi mente e nella località trentina, quel giorno di maggio del 1945, i tedeschi non hanno teso un’imboscata ai partigiani. Come ha puntualizzato Perazzoli, stavolta dalle colonne del Trentino, le cose sarebbero andate diversamente: “C’era una corriera di linea con a bordo un gruppo di partigiani che hanno visto le truppe tedesche in ritirata. I partigiani, vicentini che provenivano dalla Val d’Astico, sono scesi ed hanno attaccato i tedeschi, disarmati. A quel punto le truppe sono tornate indietro hanno recuperato le armi, li hanno inseguiti e gli hanno sparato”.
Perchè, allora, circolano due versioni dello stesso episodio? Perazzoli, che ogni 2 novembre commemora i caduti di tutte le guerre indossando la fascia tricolore, con molta diplomazia ha affermato di non saper dare una spiegazione ma, ha aggiunto, “le persone che erano presenti allora raccontano, tutte, l’accaduto in questo modo”.
“Io mio fido di chi c’era quel giorno ed io sto a Vattaro da sempre: ho sempre e solo sentito questa versione”, ha quindi concluso il sindaco, non prima di aver sfidato Schmid ad un chiarimento storico con tanto di testimoni.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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