Scompare targa al partigiano, l'Anpi: "Ingiuria fascista"

A Cava de' Tirreni, in provincia di Salerno, il furto di una lapide scatena la polemica. Per l'Anpi è una strategia per oscurare il ricordo della resistenza

Scompare targa al partigiano, l'Anpi: "Ingiuria fascista"

Sparisce una lapide dedicata alla memoria di un partigiano, esplode l’ira dell'Anpi che pare sicura dell’identità e delle intenzioni dei ladri: “Ingiuria fascista”.

La targa è scomparsa nella notte di sabato scorso dal Giardino della Resistenza di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. La lapide in questione è dedicata a Mario Zinna detto “Pugno”, partigiano e poi militante del Partito socialista (fino all’avvento di Craxi) e poi di Rifondazione Comunista, scomparso quattro anni fa ad Agropoli, nel Cilento.

A denunciare il furto, una nota della sezione salernitana dell’Anpi che punta il dito contro l’estrema destra: “Temiamo che il gesto non sia una bravata giovanile ma l’ennesima ingiuria fascista. Più volte la città è stata scenario di provocazioni fasciste”, recita una nota riportata, fra gli altri, anche da La Città di Salerno.

La deposizione della targa rientra nel progetto della memoria che, nella città metelliana, prende corpo all’interno dell’area del parco dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e si snoda nel piantare aceri rossi dedicati alla memoria dei partigiani.

Per l’Anpi: “Pensiamo che sia il ricordo della resistenza il vero obiettivo del furto, insomma riteniamo che l’atto sia la nuova via attraverso cui alcuni gruppi neofascisti continuano a praticare l’apologia del fascismo in città”. Quindi, con l’annuncio della “sostituzione” della targa rubata, l’Anpi lancia l’appello a ricostruire un fronte istituzionale antifascista che presenzi alla cerimonia per testimoniare loro solidarietà.

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