Mauro Romano, il bambino scomparso 44 anni fa da Racale, in provincia di Lecce, potrebbe essere ancora vivo e ripondere al nome dello sceicco Mohammed Al Habtoor. Una foto che immortala il magnate arabo durante la partecipazione ad un evento mondano ha riacceso la speranza di Bianca Romano, mamma del bimbo che, all'epoca dei fatti, aveva appena compiuto sei anni. "È lui, è Mauro. Ormai ho pochi ricordi del mio bambino, ma non posso dimenticare il giorno in cui si bruciò la manina col ferro da stiro", dichiara la donna al settimanale Oggi.
La scomparsa
Se la suggestione maturasse in una prova certa, questa storia avrebbe a dir poco dell'incredibile. Mauro Romano è scomparso da Recale, piccola cittadina del Salento, nell'estate del 1977, mentre giocava con alcuni coetanei nel cortile antistante l'abitazione dei nonni materni. Stando alla ricostruzione ultima degli inquirenti, fondata su una lunga serie di accertamenti condotti al tempo delle indagini, il bambino sarebbe stato prelevato da Vittorio Romanelli, noto barbiere di Racale, e condotto in un campo alla periferia del paese salentino. Qui, avrebbero rivelato alcuni testimoni occasionali del sospetto rapimento, sarebbe stato consegnato a due uomini scesi da "una macchina bianca". Da quel momento, si sarebbe persa ogni traccia del ragazzino.
"Riconosco la cicatrice, è mio figlio"
Quarantaquattro anni dopo, il giallo della scomparsa sembrerebbe ad un passo dalla risoluzione. La madre di Mauro, Bianca Romano, è entrata in possesso di una foto dello sceicco Mohammed Al Habtoor. Ciò che accomuna Mauro e il magnate arabo, fino quasi a rendere sovrapponibili le due identità, sarebbe non solo l'età anagrafica ma l'evidenza di due segni particolari sul corpo: una cicatrice all'occhio sinistro e una ferita sulla mano destra di entrambi. Un caso? Non di certo per mamma Bianca che non ha mai perso la speranza di riabbracciare suo figlio. "Ormai ho pochi ricordi del mio bambino, - dice - ma non posso dimenticare il giorno in cui si bruciò la manina col ferro da stiro".
Il barbiere indagato per sequestro di persona
C'è un'altra svolta clamorosa nel caso. Il giudice Stefania Mininni ha depositato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari che cristallizzano la dinamica sempre sostenuta dalla famiglia Romano: sarebbe stato Vittorio Romanelli, un barbiere di Racale, ad occuparsi della fase preliminare della vicenda.
Per gli inquirenti, Romanelli avrebbe prelevato il bambino mentre giocava in un cortile con altri alcuni coetanei davanti casa dei nonni convincendolo a seguirlo in una zona di campagna. Qui lo avrebbe consegnato a due sconosciuti scesi da un'auto bianca. L'uomo è stato iscritto nel registro degli indagati con l'accusa di sequestro di persona.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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