Una scarpa (scontata) da 77 euro che costa a Nike 1,1 miliardi di dollari. Questa è la storia di un giovane talento della pallacanestro, di una scarpa che misteriosamente esplode e di un titolo che in Borsa precipita in sole 24 ore. Zion Williamson è un colosso di 201 centimetri per quasi 130 chili. Esplosivo, potente, ma anche tecnico e veloce. A 18 anni sta giocando il suo primo anno nel campionato universitario di basket americano. Quella Ncaa che, tra qualche giorno, vedrà cominciare le sue finali annuali, la March Madness (la follia di marzo) che ogni anno riempie palazzetti e stadi come e più del campionato professionistico (la Nba), catalizzando anche l'attenzione su tutti i network televisivi per vedere chi vincerà il titolo.
Zion, che nella Ncaa è appena sbarcato, dovrebbe essere uno di quelli che sventolano l'asciugamano in fondo alla panchina ai canestri dei suoi compagni, in attesa che arrivi il suo momento. Invece è così determinante che, a Duke, una delle università più prestigiose degli Usa, gioca titolare e mette insieme numeri mirabolanti, praticamente mai visti. Tanto da meritarsi le attenzioni degli appassionati, l'ex presidente Barack Obama in testa, e anche quelle dei futuri compagni e avversari del «piano di sopra», LeBron James, per citare solo il cestista Nba più famoso del mondo. E infatti le previsioni per il Draft lo vedono al primissimo posto. Lì a fine stagione (a giugno) le squadre professionistiche americane vengono sorteggiate - in ordine dalle ultime in classifica alle prime - e hanno diritto a selezionare i migliori giovani del Paese. Williamson è il numero uno incontrastato in tutte le previsioni degli esperti. Solo che mercoledì sera, nella sfida contro North Carolina, in un movimento di potenza per andare a canestro, la suola della sua scarpa esplode. Letteralmente. E si stacca dalla tomaia: lui precipita sul parquet e l'impatto dei 130 chili sul legno gli costa una distorsione al ginocchio destro. Niente di rotto, per fortuna. Ma quando sarà pronto per tornare a giocare, beh, questo non è dato saperlo.
Le immagini dell'incidente fanno il giro del web. Nike, il fornitore tecnico della squadra con un contratto lungo 12 anni, esprime tutta la sua vicinanza al campione, augurandogli una pronta guarigione e annunciando di esser pronta ad avviare un'indagine per capire come mai la scarpa si sia letteralmente aperta, precisando però che si è trattato di un «incidente isolato». Ma Wall Street non perdona. Il titolo precipita: solo nella giornata di ieri vengono bruciati 1,1 miliardi di dollari. E l'azienda, che già sognava di mettere sotto contratto il ragazzone da giugno e per gli anni a seguire (si può firmare solo una volta professionisti), cerca una via d'uscita. Mentre le case di abbigliamento sportivo concorrenti iniziano a farsi avanti per convincere Williamson a firmare con loro. Puma twitta (e poi cancella): «Con le nostre scarpe non sarebbe accaduto».
Stesso sistema usato da Nike nel 2012 quando Derrick Rose, allora miglior giocatore della Nba, si frantumò un ginocchio. La casa del baffo diede la colpa ad Adidas. Oggi alla berlina su internet finisce Nike. E maledice quel modello scontato da 77 euro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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