Ieri il governo ha deciso di chiudere le scuole in tutta Italia, fino alla metà del mese. "Abbiamo deciso prudenzialmente di sospendere l'attività didattica fuori dalla zona rossa da domani fino al 15 marzo", ha annunciato ieri il ministro dell'Istruzione, Lucia Azzolina, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi, tenuta insieme al premier Giuseppe Conte.
La decisione aveva visto il parere favorevole del virologo Roberto Burioni: "Meglio tenere le scuole chiuse - aveva dichiarato a LaPresse - Vanno adottate tutte le misure necessarie per contenere il contagio e rallentarlo". In caso contrario, infatti, si accetterebbe "il rischio di infettare e di infettarsi". E aveva ribadito: "È giusto chiudere le scuole in tutte le zone in cui ci sono casi infetti, tenendo conto che questi si stanno diffondendo in tutta Italia".
Ma la scelta del governo ha provocato anche reazioni contrarie. Il direttore della Clinica delle malattie infettive dell'ospedale San Martino di Genova, Matteo Bassetti, ha commentato ad AdnKronos Salute: "È stata una decisione politica e a mio parere esagerata, il comitato tecnico-scientifico non era completamente d'accordo". Bassetti, che è anche il presidente della Società italiana terapia anti-infettiva (Sita) ha spiegato: "Ad oggi sappiamo che i bambini sono i meno colpiti, ma non sappiamo se possano essere dei vettori e portare il coronavirus in casa, dove ci sono nonni magari fragili". La paura, quindi, è che i bambini lasciati a casa da scuola, passino il virus ai nonni, che solitamente li curano. "La scuola, come tutti sanno, è un ricettacolo di organismi patogeni e quindi- ha precisato il virologo-da un punto di vista epidemiologico, può avere un senso interrompere le lezioni, ma il nodo è per quanto tempo". Poi aggiunge: "Se ci sono dei tecnici vanno ascoltati, altrimenti è inutile. Suppongo che dietro la decisione ci sia anche la necessità di uniformare il percorso delle chiusure degli istituti, altrimenti avremmo una parte di studenti che ha perso settimane di lezione e un'altra che invece ha proseguito il percorso".
Bassetti aggiunge anche un commento circa i dati sull'epidemia da coronavirus, che mostrano che "l'Italia sarebbe la peggiore d'Europa".
"C'è qualcosa che non torna sul numero di decessi", spiega il virologo: "O i nostri dati sono sovrastimati, ovvero abbiamo messo nel calcolo dei decessi per coronavirus chi è morto 'anchè e non 'per' il coronavirus, o Francia e Germania non dicono la verità".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.