Partiamo da una certezza: nelle scuole si tornerà solamente quando e se ci saranno le massime condizioni di sicurezza. Lo ha ribadito la stessa Lucia Azzolina, ministro dell'Istruzione: "La data di riapertura si avrà quando il quadro epidemiologico lo consentirà, garantendo quindi la massima sicurezza a tutti gli studenti". Dunque la curva del contagio sarà fondamentale. Intanto è ormai confermato che venerdì 3 aprile non sarà l'ultimo giorno di chiusura degli istituti scolastici: nel corso della riunione di ieri mattina con il comitato tecnico-scientifico è emersa la valutazione di prorogare tutte le misure di contenimento almeno fino a Pasqua e dunque ci si muoverà in questa direzione.
In attesa del prossimo Dpcm, con cui verranno prorogate le rigide misure per arginare la diffusione del Coronavirus, il governo sta comunque valutando anche le mosse da adottare qualora le scuole dovessero restare chiuse fino all'inizio di maggio. Ma in realtà c'è anche un'altra ipotesi, la più drastica: quella del non ritorno. Perciò ci si prepara almeno a un altro mesetto di didattica a distanza, nonostante tutte le difficoltà riscontrate: molti studenti hanno segnalato di non avere dispositivi adeguati, problemi di connessione, un carico di ore di studio eccessivo e mancate pause tra una lezione e l'altra.
L'esame di Stato
A subire inevitabili e radicali modifiche sarà l'esame di Stato: la commissione sarà composta da sei membri interni e da un presidente esterno. In tal modo i docenti interni potranno garantire il rispetto dei programmi trattati con i loro alunni, evitando così situazioni scomode e incomprensioni con professori esterni. L'esecutivo sta studiando i diversi scenari che si potrebbero verificare, in base all'andamento che la situazione d'emergenza prenderà: si potranno tenere gli esami in presenza solamente se in tutto il Paese sarà definitivamente sconfitto il Covid-19, altrimenti le prove si potrebbero svolgere a distanza. E ci sarebbe anche un'altra opzione: la possibilità di sostenere solamente l'orale.
Intanto sulla delicata situazione è intervenuto Antonello Soro: "Il contesto emergenziale in cui versa il Paese ha imposto alle scuole e alle Università l'esigenza di proseguire la didattica con le nuove tecnologie".
Il presidente dell'Autorità garante per la protezione dei dati personali, come riporta Il Messaggero, ha sottolineato che però le potenzialità del digitale non devono farci sottovalutare tutti i rischi connessi: "Considerando che, spesso, per i minori che accedono a tali piattaforme si tratta delle prime esperienze, è evidente come anche quest'attività vada svolta con la dovuta consapevolezza".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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