Se Benedetto XVI viene tirato in ballo per l'antisemitismo

Benedetto XVI criticato per la sua ultima fatica intellettuale: un testo inedito sul dialogo tra la religione ebraica e quella cattolica. Nonostante la rinuncia al pontificato, il papa emerito continua a far parlare di sè.

Se Benedetto XVI viene tirato in ballo per l'antisemitismo

Dopo il caso della lettera "manipolata", quella relativa ai dieci piccoli volumi sulla teologia di Papa Francesco, il papa emerito Benedetto XVI ha ripreso carta e penna. Nella circostanza ricordata, qualcuno aveva posto il problema che il teologo tedesco, nonostante la rinuncia al pontificato, avesse continuato "a parlare".

Un altro suo scritto, questa volta riguardante il dialogo tra la religione cattolica e quella ebraica, è stato pubblicato di recente. Era stato il cardinale canadese Marc Ouellet a esprimersi, in tempi non sospetti, sulla possibilità che Joseph Ratzinger optasse per la pubblicazione di qualche suo inedito. "Scrive ancora e potrebbe sorprenderci". Così è stato.

Quanto sostenuto sul tema da Benedetto XVI, però, sarebbe dovuto rimanere privato. Forse il testo di Ratzinger era destinato allo studio di una commissione del Vaticano. Un altro cardinale, lo svizzero Kurt Koch, è riuscito a persuadere il papa emerito e il tutto è stato pubblicato su un'importante rivista internazionale di teologia. Ma anche in questa occasione, sono arrivati puntuali dei giudizi negativi.

Stando a quanto riportato da La Croix, alcuni rabbini di lingua tedesca e alcuni teologi cristiani hanno disapprovato quanto scritto da Benedetto XVI. Le motivazioni si troverebbero all'interno del pezzo sul dialogo interreligioso apparso su Communio. Uno dei commentatori sarebbe addirittura arrivato a parlare dell'incoraggiamento di un "nuovo antisemitismo su basi cristiane", mentre un altro avrebbe messo in evidenza una certa problematicità derivante dal fatto che un papa ritiratosi continui a istruire "gli ebrei su come l'Antico Testamento debba essere interpretato da un punto di vista cristologico".

"La formula della alleanza mai sciolta - ha scritto il "mite teologo" nell'articolo in questione - è stata sicuramente di grande aiuto nella prima fase del nuovo dialogo tra ebrei e cristiani ma a lungo termine non è sufficiente a esprimere la grandezza della realtà in maniera sufficientemente appropriata".

L' ipotesi della "teologia della sostituzione", cioè la tesi per cui, a un certo punto, Dio abbia deciso di sostituire il popolo ebraico con quello cristiano, secondo la visione del papa emerito, non sarebbe "mai esistita come tale". La querelle sta prendendo piede in Germania. Un gesuita svizzero, inoltre, ha dichiarato che il testo di Ratzinger "quasi non è un contributo al dialogo con gli ebrei".

Gli scritti di Benedetto XVI, comunque la si veda, continuano a far discutere. Risulta impossibile rintracciare un testo del papa emerito che abbia lasciato tutti indifferenti. Il papa emerito, dal canto suo, avrà fatto il callo alle critiche.

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