"Il Sinodo è riuscito a far tacere Marx". Questa frase venne pronunciata, con ironia, da Giovanni Paolo II durante una riunione sinodale, ormai parecchi anni fa. Il papa, schezando, aveva voluto associare il cognome del porporato tedesco al filosofo comunista.
Il destinatario dell'amichevole stoccata del pontefice polacco era lo stesso cardinale salito poche ore fa agli onori delle cronache per via del finanziamento di almeno 50mila euro con cui ha deciso di sostenere la Ong Lifeline, che si occupa di mettere in salvo i migranti.
Considerato progressista e dato come molto vicino a Papa Francesco, Marx, qualche settimana fa, si è scagliato contro le istanze promosse dal sovranismo. In opposizione a chi vorrebbe più controlli alle frontiere e una "linea dura" in materia di gestione di fenomeni migratori. "In politica - ha tuonato il presidente della Conferenza episcopale tedesca - , la tendenza attuale si orienta lungo l’ambito nazionale, verso l'autoaffermazione. Questo è un modo di guardare a cose che non sono le nostre: vogliamo mantenere la prosperità e si suppone che sia minacciata da fuori. L'Europa - aveva concluso il cardinale durante la scorsa estate - non deve diventare una fortezza...".
Un concetto ribadito in più circostanze e utilizzato per convincere i fedeli dell'esistenza di una sorta di opposizione naturale tra la via cristiana e quella nazionalista. Il populismo, per l'alto prelato in questione, non è uno stile politico percorribile da chi si professa cattolico. Non è una "opzione", per usare le parole del cardinale.
Ma Marx è anche l'uomo delle svolte dottrinali. La Conferenza episcopale teutonica è quello più aperturista in relazione al dialogo con la confessione protestante. Il dibattito sull'intercomunione, cioè sulla distribuzione del sacramento alle coppie miste, quelle composte da un coniuge cattolico e uno protestante, è animato soprattutto dall'episcopato che Marx presiede.
Medesimo discorso si può fare per la presunta Messa ecumenica: il rito che dovrebbe coinvolgere tutte le persone di fede cristiana, senza distinzioni di sorta. La celebrazione, che sarebbe al vaglio di una commissione speciale del Vaticano, in grado di far accendere più di qualche spia al mondo conservatore, che sull'ecumenismo ha una visione molto differente.
Lo stesso Marx ha aperto alla possibilità di trovare una "soluzione" che renda possibile benedire le coppie omosessuali. La Chiesa tedesca, in sintesi, è un baluardo di progressismo. I cosiddetti "tradizionalisti" parlerebbero di modernismo. Anche all'interno delle istituzioni cattoliche, com'è noto, esiste una dialettica sulla direzione dottrinale da intraprendere. Reinhard Marx, volendo collocare i cardinali odierni secondo uno schema semplicistico, è ascrivibile alla sinistra degli schieramenti vaticani.
Dall'altra parte della scacchiera, è posizionato il cardinale Mueller, già prefetto della
Congregazione per la Dottrina della Fede, che si è espresso in modo critico nei confronti della possibilità di benedire le coppie omosessuali e, più in generale, verso una certa tendenza di voler fare della Chiesa una sorta di Ong. Si riferiva proprio a Marx?
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