Pretende i soldi dalla madre e per raggiungere il suo obiettivo non esita a riempirla di botte e calci. Diversi gli episodi di violenza per soddisfare le proprie esigenze legate al mondo della droga e ad altri vizi. Dopo l’episodio più grave, la madre chiede aiuto ai carabinieri e viene aperta un’indagine a carico dell’aggressore. Si tratta di un minorenne di 16 anni per il quale il giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catania ha emesso un’ordinanza di custodia cautelare per il reato di tentata estorsione aggravata e maltrattamenti in famiglia, commessi ai danni della madre di 39 anni.
Una triste storia familiare che si è consumata per un lungo periodo nel Capoluogo etneo, fino a quando la donna, riconoscendo di trovarsi di fronte ad un grave pericolo, ha chiesto aiuto ai carabinieri. Si tratta della classica situazione dove i genitori, nonostante gli atteggiamenti violenti dei figli, fanno di tutto pur di difenderli e non fare avere loro problemi con la giustizia. A tal proposito sono anche pronti a subire violenze e umiliazioni per “proteggere” i propri figli. Così facendo però mettono a rischio la propria vita. Appunto come in questo caso.
Il giovane non faceva altro che chiedere denaro alla madre, un giorno per la droga, in altri momenti per soddisfare varie “esigenze”. Una continua richiesta alla quale la poveretta non poteva far fronte. Ed allora ecco che il 16enne, pur di avere in mano i soldi chiesti non ha esitato ad intimorire la donna. Calci, pugni e anche minacce: “Se non mi dai i soldi ti ammazzo”. In alcune circostanze il ragazzo ha anche trascinato la madre per terra tirandola per i capelli. Più volte, le violenze subite hanno spinto la poveretta a chiedere le cure del pronto soccorso.
La sua vita era ormai diventata un incubo dentro quelle pareti domestiche. In alcune occasioni, tra l’altro, il giovane le ha anche impedito di fare rientro in casa, lasciandola fuori. Ma non solo, spesse volte il 16enne, per ripicca al diniego della madre le ha danneggiato gli arredi di casa. Dunque, all’ennesima discussione, di fronte la violenza feroce del figlio, la vittima ha trovato le forze di correre dai carabinieri del nucleo radiomobile del comando provinciale raccontando tutto. Da qui, l’apertura dell’indagine che oggi ha avuto l’atteso risultato.
Il quadro probatorio a carico dell’indagato è stato accolto in tutte le sue parti dal giudice che, su proposta del pubblico ministero, ha disposto l’arresto e la sua reclusione nell’istituto penitenziario minorile di Catania Bicocca.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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