Se la ruggine diventa arte (coi pesci scultura)

Le ceramiche della brasiliana Louise Manzon, esposte alla Fondazione Cini di Venezia, sono ispirate al mito di Thetis

Opere di Louise Manzon sono alla Fondazione Cini di Venezia
Opere di Louise Manzon sono alla Fondazione Cini di Venezia

Si direbbe nata sotto il segno dei pesci, oltre che apolide e nomade, tanto per citare un termine caro ad Achille Bonito Oliva suo recente mentore critico, l'artista brasiliana Louise Manzon che espone l'installazione Rust alla Fondazione Cini di Venezia fino al 17 maggio.

Se il titolo della mostra evoca la ruggine, restituita dall'effetto invecchiato e vintage delle sue ceramiche smaltate e verniciate in diversi colori, tutti i soggetti di questi oggetti scultura sono appunto pesci dalle forme naturalistiche e insieme bizzarre, sovrastati da un unico personaggio tra il semidio e l'umano, Thetis che anticamente impersonificava il principio del genere femminile e la protezione della vita marina. Thetis è dunque una donna ed è proprio su tale presenza, autobiografica in qualche misura, che la Manzon punta per inscenare un racconto personale, suggestivo e delicato.

Sostenuta da Advantage Premiere Art Fund, la mostra pur non rispecchiando in pieno i trend del contemporaneo rappresenta una differenza nel modo di fare arte con le forme e i materiali, trattati con sapienza artigiana e lucidità progettuale.

Per dirla con Bonito Oliva autore del testo critico in catalogo, «l'uso della materia, ceramica o terracotta, nelle sue vischiose sedimentazioni, risponde al bisogno dell'artista Manzon di ripristinare l'antico sogno dell'arte, quello di una durata e di una persistenza delle immagini che in termini di aspettativa significa riproporre la speranza di una possibile immortalità».

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