Seguono tutorial su internet e provocano fratture al figlio: assolti i genitori

Per il giudice non s'è trattato di maltrattamenti ma di ingenuità da parte dei genitori. Fondamentali per scagionare la coppia sono state le testimonianze di medici e ortopedici che hanno confermato la ricostruzione dei genitori

Seguono tutorial su internet e provocano fratture al figlio: assolti i genitori

Il bimbo non riesce a fare i bisogni e i genitori, per aiutarlo, pensano bene di affidarsi a Google dove trovano un tutorial: ma le manovre, effettuate dalle loro mani non esperte, provocano fratture al piccolo. Accusati di maltrattamenti, sono stati assolti da quell’accusa, derubricata dal giudice in lesioni colpose.

Il bimbo piange e non fa i bisogni, poi quel video su internet

I fatti sono accaduti nel 2018 come racconta Ancona Today e solo nei giorni scorsi s’è chiuso il processo per due genitori di Jesi che da 4 anni si sono visti portare via il figlio, dato in affido a un’altra famiglia. Tutto nasce quando il piccolo, che ha pochi mesi, non riesce a fare i bisogni. I genitori invece di rivolgersi al medico cercano una soluzione su Google. Lì trovano un tutorial che pensano faccia al caso loro: ma le manovre sul piccolo corpicino portano a diverse fratture ed ecchimosi. A quel punto, col bimbo che piange dal dolore, i genitori, 27 anni lui e 26 lei, vanno al pronto soccorso di Jesi. I primi esami evidenziano la rottura di un arto e a quel punto il piccolo viene mandato all’ospedale pediatrico Salesi di Ancona, dove vengono avvertite le forze dell’ordine e la Procura per i minorenni. Parte l’indagine perché i medici denunciano i maltrattamenti sul piccolo, che ha diverse fratture ed ecchimosi sul corpo. I genitori vengono denunciati mentre il piccolo, dopo le cure, viene affidato a un’altra famiglia.

Il processo e il riconoscimento della buona fede dei genitori

Il processo s’è chiuso nei giorni scorsi. I genitori, difesi dagli avvocati Laura Versace e Massimo Di Bonaventura, sono stati scagionati dall’accusa più pesante, ossia quella di maltrattamenti. Il giudice ha infatti riconosciuto che s’è trattata di una colpevole ingenuità da parte della coppia che invece di affidarsi ai medici s’è affidata alla ricerca su internet.

Fondamentali sono stati gli incidenti probatori e le testimonianze di medici, pediatri e ortopedici convocati dalla difesa della coppia che hanno confermato come le fratture ritrovate sul corpo del neonato fossero compatibili con quelle assurde manovre tentate dai genitori seguendo un video tutorial su internet. Il giudice ha dunque respinto la richiesta di condanna della procura (4 anni e 6 mesi per entrambi i genitori) derubricando il reato in “lesioni colpose”.

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