Voleva passare un giornata in piscina per ripossarsi qualche ora ed invece è stata costretta a giustificare con il personale il costume da bagno che indossava ritenuto "inappropriato".
A denunciare lo sgradevole episodio è il compagno della donna che, su Facebook, parla di una vera e propria "molestia sessuale" e "cultura dello stupro". La moglie infatti è stata richiamata per il costume intero indossato che, secondo il personale della piscina, era troppo succinto e disturbava bambini e teenager. A ben guardare le foto si tratta però di un normalissimo costume che nulla ha di volgare o provocante.
"Oggi la mia fidanzata è stata obbligata a cambiare costume da bagno - scrive Tyler Newman - a coprirlo con i pantaloncini, altrimenti avrebbe dovuto pagare una multa di 300 dollari. Tori è stata accusata di indossare un costume da bagno a tanga, le è stato detto che c'erano state delle lamentele sul modo in cui lo indossava circa tre minuti dopo che eravamo arrivati". Di fronte al rimprovero, la donna ha mantenuto la calma decidendo di andare a parlare con l'ufficio principale ma, arrivata lì, la sorpresa. Una dipendente le ha chiesto di poterle scattare una foto per mostrarle quanto inappropriato fosse il suo outfit per poi essere stata invitata a guardarsi allo specchio. "So come sono, l'ho comprato io questo costume, non è un tanga", ha risposto la ragazza. La dipendente allora le ha detto: "Se non hai figli, non puoi capire", come a dire che i bambini sarebbero rimasti turbati dal suo aspetto. A nulla sono valse le giustificazioni.
"Le è stato detto che il suo corpo, essendo più curvy degli altri, è 'troppo inappropriato' se ci sono bambini nelle vicinanze - spiega ancora il marito - Le è stato detto 'ci sono tantissimi teenager in giro e non hai bisogno di eccitarli". Se il personale della piscina ha commesso un fatto inaccettabile, sui social Tori ha ricevuto moltissimi messaggi di solidarietà.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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