A poco più di 5 anni dalla strage di Chiuso, un quartiere alla periferia di Lecco, Edlira ha ottenuto la semilibertà. La donna, 38 anni all'epoca dei fatti, nella notte tra l'8 e il 9 marzo del 2014 dilaniò i corpi delle tre figlie, di 13, 10 e 3 anni, con decine di coltellate.
Il processo, nel 2015, aveva assolto la madre per "vizio totale di mente": a detta dei giudici non era in grado di intendere e di volere al momento della strage, prima di cercare di togliersi la vita. Dato che era stata ritenuta affetta da "psicosi paranoide acuita da problemi personali preesistenti", la sentenza aveva disposto che la donna trascorresse 10 anni in un ospedale psichiatrico giudiziario, data la sua pericolosità. Ma dopo 5 anni è arrivata la semilibertà. Edlira ha terminato il suo percorso riabilitativo nell'ex ospedale psichiatrico di Castiglione delle Stiviere. Ora è ancora seguita in una comunità della provincia di Lecco ma, durante il giorno, può allontanarsi.
Il prevosto di Lecco sostiene che la donna sia cambiata in questi anni, come ha riferito al Corriere della Sera: "Ha preso coscienza del suo gesto. Può sembrare diffcile da comprendere, ma era già malata prima di commettere il terribile massacro". Negli ultimi anni, però, le cose sarebbero cambiate: "Si è convertita al Cristianesimo, ha ricevuto il battesimo e gli altri sacramenti. Ha intrapreso un cammino non ancora concluso".
Nonostante le parole del prevosto, l'ex marito di Edlira non intende perdonarla: "Non voglio sapere se è all'inferno o in paradiso.
Non mi imposta dove si trova perché questo non potrà mai cambiare il mio dolore. Voglio solo andare avanti". L'uomo, infatti, si è risposato e ha avuto un altro bimbo ma, non intende dimenticare le tre figlie, uccise in una notte dalla loro madre, che "per me è morta 5 anni fa".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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