Il sacerdote abusò di una bimba: condannato a 2 anni e 2 mesi

La pena è stata dimezzata in appello. Bergoglio lo ha dimesso dallo stato clericale

Il sacerdote abusò di una bimba: condannato a 2 anni e 2 mesi

La sentenza ha dimezzato la pena a Paolo Glaentzer, sacerdote che abusò di una bambina di soli 10 anni. Solo due anni e due mesi. Il Papa lo ha dimesso dallo stato clericale. Il prete di San Rufignano a Sommaia, all’epoca dei fatti aveva 70 anni.

Era il 23 luglio del 2018, quando è stato visto da un passante mentre si trovava in auto con una bimba in atteggiamenti intimi, a Calenzano, alle porte di Firenze. La scena era inequivocabile. Subito l’uomo aveva aperto lo sportello della macchina e aveva fatto allontanare la piccola. In pochi minuti il sacerdote aveva rischiato il linciaggio. I militari riuscirono a salvarlo dall’ira della gente e a portarlo in caserma, dove venne poi arrestato e posto agli arresti domiciliari. Don Paolo ammise quanto avvenuto. Non era la prima volta. “Il demonio mi ha fatto uno sgambetto” aveva detto il sacerdote. Questa dichiarazione, come riportato da La Nazione, aveva creato indignazione in molti cittadini. Subito fu avviato nei suoi confronti l’iter giudiziario.

La sentenza choc: pena dimezzata

Ieri, la IIª sezione d’Appello (presidente Maria Teresa Scinicariello, giudice relatore Francesco Bagnai, terzo giudice Sandro Venarubea) ha condannato di nuovo Glaentzer, ma questa volta a soli 2 anni, 2 mesi e 20 giorni. In primo grado, il 5 marzo del 2019 il gup del tribunale di Prato gli aveva dato 4 anni e 4 mesi con il rito abbreviato, che porta a uno sconto della pena di un terzo. A seguito della condanna di primo grado padre Glaentzer era stato dimesso dallo stato clericale da Papa Francesco. La nuova sentenza è destinata a far nascere molte perplessità. Le attenuanti generiche sono state ritenute prevalenti sull'unica aggravante. Glaentzer ha infatti agito come ministro di culto con abuso di potere. Un altro sconto di pena. L’accusa valuterà poi se ricorrere in Cassazione.

Quello che è stato invece confermato è la provvisionale alla vittima di 50mila euro, il cui legale è Olivia Nati, nominata dal procuratore della piccola. Ai genitori della bambina era stata tolta la potestà. Il procedimento però non è ancora terminato. “Il trattamento sanzionatorio irrogato non è parametrato alla gravità dei fatti e al ruolo di Glaentzer”. Inoltre è stato riconosciuto un danno subito anche dai suoi genitori, che ammonta a 2.500 ero a testa. I loro legali, gli avvocati Fabio Generini e Francesco Stefani, avevano chiesto il riconoscimento del danno anche nei loro confronti.

L'avvocato Paolo Ghetti, legale di parte civile per l'Arcidiocesi ha così commentato: “Tocca ad accusa e difesa esprimere giudizi sulla quantificazione della pena. Altra cosa se l'imputato fosse stato assolto”.

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