La sentenza del giudice: "Fare il saluto romano per caduti della Repubblica Sociale Italiana? Non è reato"

Secondo la sentenza del giudice Maria Angela Vita del Tribunale di Milano non è reato fare il saluto romano per commemorare i caduti della Repubblica Sociale Italiana

La sentenza del giudice: "Fare il saluto romano per caduti della Repubblica Sociale Italiana? Non è reato"

Si può fare il saluto romano per commemorare i caduti della Repubblica Sociale Italiana. A stabilirlo la sentenza di un giudice del Tribunale di Milano che non riconosce come reato il saluto romano, a patto che questo sia fatto per ricordare i morti della Rsi, in modo pacifica.

Nelle pagine della sentenza vergata dal giudice meneghino Maria Angela Vita, infatti, si legge:"Una cerimonia di carattere commemorativo e pacifico in cui i comportamenti, gesti ed emblemi di stampo indiscutibilmente di stampo fascista e nazionalsocialista non appaiono tali da suggestionare concretamente le folle, attentando all'ordine democratico".

La toga ha così assolto tre persone accusate di aver violato l’articolo 5 della Legge Scelba (apologia di fascismo) che punisce chi compie manifestazioni usuali del partito fascista e delle organizzazioni naziste. Gli imputati sono stati assolti perché "il fatto non sussiste". I tre parteciparono a una cerimonia in ricordo dei caduti della Repubblica sociale italiana, che si svolge ogni anno al campo X del cimitero Maggiore di Milano.

Infine, si legge ancora:"Le manifestazioni del pensiero dell'ideologia fascista, in sé e per sé non sono vietate, attesa la libertà di manifestazione del pensiero costituzionalmente garantita, ma lo diventeranno allorquando assumano caratteri e connotati tali da porre in pericolo la tenuta dell'ordine democratico e dei valori ad esso sottesi".

Non c'è dunque alcune reato, perché in quel caso "la manifestazione di carattere fascista era rivolta ai defunti, in segno di omaggio ed umana pietà senza alcuna finalità di restaurazione fascista e nazionalsocialista".

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