Servizi hot e prostituzione: così un agente di modelle adescava ragazze minorenni

L'uomo faceva credere che le prestazioni sessuali sarebbero state l'unico strumento utile per avere un rapido successo nel mondo della moda e dello spettacolo

Servizi hot e prostituzione: così un agente di modelle adescava ragazze minorenni

Fotografie sexy e prestazioni sessuali. L'agenzia per giovani modelle era solo una scusa per addescare ragazzine e convincerle a prostituirsi. Per questo i carabinieri hanno arrestato Furio Fusco, 51enne titolare di una nota agenzia di modelle e attori per spot televisivi, per i reati di "adescamento di minori, pornografia minorile aggravata e prostituzione minorile".

L'indagine, coordinata dal procuratore aggiunto Maria Monteleone e dal sostituto procuratore Cristiana Macchiusi, è scattata inseguito a una inchiesta giornalistica sul fenomeno delle "baby squillo" che ha portato all'acquisizione di alcune testimonianze sulle presunte attività illecite attribuibili all'agente. Secondo gli inquirenti, l'uomo proponevano a ragazzine tra i 14 e i 17 anni di sottoporsi a servizi fotografici di nudo. Pose e atteggiamenti sessualmente provocanti estorte alle aspiranti modelle facendo credere che questo sarebbe stato "l'unico strumento utile per avere un rapido successo nel mondo della moda e dello spettacolo". Le indagini, avviate dai militari di via in Selci nel maggio scorso, hanno consentito di acquisire in brevissimo tempo prove che suffragassero le testimonianze acquisite dimostrando come effettivamente l'indagato abbia posto in essere "una vera e propria attività criminale organizzata e lungamente sperimentata".

Fusco prospettava alle giovanissime ragazze, che si presentavano in agenzia per cercare lavoro, facili successio nel mondo dello spettacolo e della moda grazie la realizzazione di book fotografici contenenti immagini hot. Solo le giovani, che si dimostravano disponibili ad incontrarlo all'insaputa dei genitori, venivano quindi fatte posare senza inibizioni in foto pornografiche. Nel corso delle sedute fotografiche venivano, infatti, indotte a compiere atti sessuali completi. I reati contestati all'indagato riguardano pertanto le attività che svolgeva nel corso dei servizi fotografici.

Che le ragazze fossero minorenni, Fusco era a piena conoscenza. Tanto che le aiutava a falsificare le generalità sui documenti di identità affinché risultassero maggiorenni in occasione della partecipazione ai casting.

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