La legge risaliva addirittura al 1958: sessant'anni per bere un'aranciata che avesse un succo nel quale la percentuale di frutta fosse decisamente più alta di quella attuale. Così è entrato in vigore il provvedimento del governo che ha previsto l'innalzamento del contenuto di succo nella bevanda dal 12 al 20 per cento.
L'aranciata, quindi, torna a far gustare il suo profumo e il suo sapore con un po' di genuinità in più. Il provvedimento, infatti, che rientra nei principi europei ispirati a una corretta e sana alimentazione, ha come obiettivo la salute dei consumatori.
Il pensiero corre, ovviamente, agli agrumi del Sud Italia. La Sicilia, certo. Ma anche la Puglia.
E in Puglia Coldiretti, attraverso il presidente Gianni Cantele, ha parlato con soddisfazione "di importante impatto economico sulle imprese agricole" perché più succo d'arancia doc significherà nuovo slancio alla produzione delle aziende del settore.
Il provvedimento viene incontro allo slogan "stop alle aranciate senza arancia" che proprio Coldiretti ha adottato e che in sostanza rappresenta una vera e propria battaglia ingaggiata dagli agricoltori per elevare la qualità del prodotto, pensando soprattutto al suo utilizzo da parte dei più giovani."- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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