Il vescovo Gustavo Zanchetta torna a far parlare di sé. Delle accuse inoltrate al presule argentino ci eravamo già occupati per una ragione in particolare: perché qualcuno aveva ipotizzato come papa Francesco avesse trasferito il presule sudamericano in Vaticano, nello specifico all'Apsa, cioè presso l'ente che si occupa di amministrare il patrimonio della Santa Sede, dopo e nonostante l'emersione delle accuse di abusi.
A questa versione dei fatti la Sala Stampa del Vaticano ha già replicato, spiegando come il contenuto delle incriminazioni sia stato reso noto solo dopo le dimissioni di mons Zanchetta dalla diocesi in cui era incaricato in Argentina e come la motivazione di quel ritiro, stando alle fasi preliminari di questa storia, riguardasse un presunto "autoritarismo" esercitato.
Delle accuse, insomma, non si sapeva ancora nulla ai tempi della "promozione". Accuse che adesso sono state approfondite nel dettaglio dalla procuratrice argentina che si sta occupando del caso giudiziario. Stando a quanto riportato su IlGazzettino, la fattispecie riguarda quelli che per ora rimangono presunti "abusi continui aggravati". Non ai danni di minori, ma di seminaristi. Potrebbero essere circostanze, queste, in cui le violenze sono state perpetrate ai danni di "adulti vulnerabili".
Vale la pena sottolineare come il vescovo Zanchetta, per stretta ammissione di papa Francesco, sia stato sottoposto a un procedimento pure dalla Santa Sede. Poi ci sono i racconti delle vittime, che parlano di come il vescovo Gustavo Zanchetta fosse solito scattare selfie con alcuni consacrati, bere con gli stessi, recarsi di notte nei loro dormitori e così via. "Sesso, alcool e selfie" sembra una tripartizione adatta a sintetizzare il quadro presentato da chi accusa.
Nel corso di questi sei anni e mezzo di pontificato, Jorge Mario Bergoglio ha più volte parlato di "clericalismo" in
relazione ai casi di abusi. Un esercizio del potere ecclesiale, insomma, del tutto improprio. Vedremo, rispetto alle vicende sollevate su Zanchetta, quale saranno i responsi della giustizia argentina e di quella vaticana.
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