Lo sfregio a Marzabotto: saluto romano nel paese della strage

Il giocatore di una squadra di seconda categoria ospite a Marzabotto ha fatto il saluto romano nel paese dove 800 persone innocenti furono trucidate dai nazisti nel 1944

Lo sfregio a Marzabotto: saluto romano nel paese della strage

Uno sfregio alle quasi 800 persone innocenti che a Marzabotto persero la vita trucidate dai soldati nazisti nell'autunno del 1944, durante l'occupazione tedesca del nostro Paese. Così è stato vissuto il saluto romano che un giocatore del 65 Futa ha eseguito dopo aver segnato un gol proprio contro il Marzabotto durante una partita di seconda categoria dilettanti.

Come riporta l'edizione bolognese di Repubblica, la partita di calcio è stata occasione per una sceneggiata davvero incredibile, subito dopo il secondo gol che ha determinato la vittoria della squadra ospite del Futa 65. L'autore della rete decisiva si è tolto la maglia facendo vedere una maglietta con lo stemma della Repubblica Sociale Italiana e ha alzato il braccio destro nel saluto romano.

Una provocazione evidente e violentissima per un Comune che non solo è medaglia d'oro al Valor Militare ma che col tempo è divenuto uno dei simboli delle atrocità dell'occupazione nazista nel nostro Paese. Immediata e durissima la reazione del sindaco, Romano Franchi, che ha chiesto la punizione di questo "ingiustificabile atto premeditato" e ha annunciato che l'amministrazione procederà per vie legali chiedendo l'applicazione delle leggi che sanzionano l'apologia di fascismo. Il primo cittadino ha inoltre fatto sapere che anche il Comune si rivolgerà anche alla Figc per l'adozione di misure disciplinari contro il tesserato del Futa 65.

"È una questione di rispetto per la memoria di chi ha dato la vita per la libertà e la democrazia", chiosa Franchi, mentre l’Anpi condanna l’episodio sottolineando: "Chiediamo alla società calcistica e all’atleta di venire al Sacrario dei Caduti e chiedere pubblicamente scusa. Non possiamo archiviare episodi di questo tipo come semplici ragazzate".

Nette anche le scuse della società Futa 65: "Non eravamo a conoscenza della maglia indossata dal ragazzo, e nel caso un qualsiasi giocatore o dirigente l’avesse vista ovviamente avrebbe impedito categoricamente di indossarla.

Ribadendo l’estranietà al fatto, la Societa Futa 65 comunica inoltre che il calciatore in questione e’ gia stato sospeso dall’attivita agonistica e verra’ multato." Sul tema è intervenuto anche il ministro dello Sport Luca Lotti che ha parlato di "gesto inaccettabile", ricordando la necessità di "non abbassare mai la guardia" contro gesti di questo tipo.

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