Come ogni anno (tolta la parentesi forzata imposta dal Covid) cresce l'attesa per il Palio di Siena, la mitica corsa di cavalli che il 2 luglio e il 16 agosto si svolge sul tufo di piazza del Campo, inchiodando gli occhi e i cuori della città toscana sugli eroi a quattro zampe e i loro impavidi fantini. Un trionfo di suoni (dagli squilli di tromba ai rulli di tamburo, fino alle urla dei contradaioli), un mix colorato di gioie, emozioni, pianti e sfottò. È un rito antico quello del Palio, una sfida che affonda le radici nella storia e non è solo passione sportiva. È molto di più. Puntualmente ogni anno non mancano le polemiche degli animalisti, che vorrebbero cancellare questa sfida perché, a loro dire, gli animali sarebbero maltrattati. Ma chi ha visto anche solo una volta il Palio di persona potrà confermarvi come i protagonisti di questa sfida, i cavalli, vengano non solo amati e coccolati, ma addirittura venerati.
Le bandiere delle Contrade che parteciperanno alla Carriera (la sfida) del 2 luglio sventolano già alle trifore del primo piano di Palazzo Pubblico, a fianco di quelle che partecipano di diritto. La sorte ha così deciso la scacchiera: Drago, Bruco, Chiocciola, Civetta, Pantera e Torre, Valdimontone, Istrice, Leocorno e Lupa. Al secondo piano delle trifore, invece, le bandiere delle contrade non estratte: Aquila, Giraffa, Selva e Onda. Le bandiere di Nicchio, Oca e Tartuca, tenuto conto dei rispettivi provvedimenti di esclusione, sono state esposte agli ultimi posti delle finestre del secondo piano.
I senesi non stanno più nella pelle. "Dopo 1.057 giorni, a distanza di quasi 3 anni, finalmente Siena si appresta a tornare a vivere la propria festa. E non vedevamo l'ora", ha commentato il sindaco Luigi De Mossi. "Siena ritrova la sua normalità, da vivere con la consueta passione. Ci prepariamo per il ritorno alla nostra festa di popolo e alla nostra tradizione. La macchina amministrativa non si è mai fermata come dimostra l'iter relativo al protocollo equino per la tutela dei cavalli, stiamo approntando tutta l'organizzazione abituale per andare verso il Palio, che deve essere disputato alla nostre condizioni. Siena se lo merita per come ha saputo affrontare questi anni difficili causa pandemia, ma fare il Palio per noi non costituisce un'eccezionalità, bensì una normalità".
"Da senese e anche a livello personale - ha proseguito il sindaco - non è stato semplice per due anni consecutivi rinunciare al Palio, ma era necessario porre la salute dei nostri cittadini al primo posto e, grazie alla collaborazione di tutta la comunità, la città ha saputo affrontare a testa alta questa fase. Questo non ci ha ripagato del fatto di non aver disputato quattro Carriere e adesso che la prospettiva sembra finalmente quella di un ritorno alla normalità, sono convinto che tutti sapranno riabbracciare la passione di un'intera città con entusiasmo, consapevoli delle nostre tradizioni e dei nostri valori".
"Chiedo alla città, alle contrade e ai contradaioli - ha concluso il sindaco - di vivere con passione e intelligenza questo ritorno alla normalità e di assaporare tutte le fasi della festa".
Animalisti agguerriti
Leggete cosa scriveva il sito Animalisti italiani due anni fa: "È proprio il caso di dire non tutti i mali vengono per nuocere. Al tempo del coronavirus c’è anche il rovescio della medaglia. Un rovescio assolutamente positivo per chi viene usato a mo’ di mero mezzo meccanico e umiliato nella sua dignità di essere senziente. E ci riferiamo nel caso particolare ai poveri cavalli. Si tratta di una piccola rivincita per degli animali sfruttati in maniera indegna, di un insegnamento che la pandemia cerca di darci: il rispetto verso la vita...".
Le polemiche sui social sono riesplose anche quest'anno. Partendo dagli asini. L’Italian horse aveva chiesto al presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, di bloccare il Palio dei somari, che si è corso a Torrita di Siena il 29 maggio. Sonny Richichi, presidente del sodalizio, ha spiegato la propria posizione: "Nel 2022 sarebbe giunto il momento di scollegare il concetto di festa popolare dall’uso degli animali. Sfruttarli, agire contro la loro volontà e farli soffrire per il divertimento degli esseri umani deve essere considerato un retaggio del passato: loro non si divertono a fare le gare. Queste manifestazioni non sono degne di una società civile e matura come quella toscana. Chiediamo quindi agli organizzatori e al Comune di sostituire la corsa degli asini con attività che non contemplino l’uso di animali, seguendo l'esempio di realtà italiane come Lodi, Pavia, Mola di Bari, Castelfiorentino e diverse altre, che hanno scelto di non sfruttare animali durante le proprie celebrazioni civili e religiose".
Dopo due anni di assenza
forzata, causa Covid, a Siena si torna a correre e a tifare per il Palio. Le sfide in piazza del Campo, come sempre, sono in programma il 2 luglio e il 16 agosto. Non potevano mancare le solite polemiche degli animalisti- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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